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Lo scorso 17 novembre si è chiusa a Bonn Cop23 cioè la 23esima Convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (UNFCCC).

Alla Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, la Presidente della Confederazione Doris Leuthard si è espressa a favore dell’attuazione di regole vincolanti a livello mondiale per la realizzazione dell’Accordo sul Clima di Parigi poiché la Svizzera sostiene l’accordo in modo risoluto ed è decisa ad attuarlo.

La Presidente Leuthard ha affermato, di fronte agli altri ministri, che “l’Accordo di Parigi riveste un ruolo fondamentale per la protezione del clima, dal momento che stabilisce precisi obiettivi comuni e fornisce gli strumenti necessari per lavorare insieme, apprendere gli uni dagli altri e motivarsi a vicenda” e che “abbiamo bisogno di trasparenza e regole efficaci a livello mondiale” poiché “restare passivi non è un’opzione e il prezzo che pagheremmo sarebbe comunque più elevato rispetto allo sforzo richiesto per agire con risolutezza.”

La Svizzera è riuscita a scindere la crescita economica dalle emissioni di CO2e si è impegnata a raggiungere una diminuzione del 50% delle emissioni, registrate nel 1990, entro il 2030 ne per questo svolge un ruolo esemplare per il passaggio ad un futuro neutrale per quello che riguarda l’emissione di CO2.

Nel 2018 dovrebbero essere riviste le Nationally determined contribution cioè le promesse di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra fatte nel 2015 dai governi di tutto il mondo; in questa Cop23 i Paesi del sud del mondo hanno evidenziato la necessità di rispettare gli obiettivi fissati dalla seconda parte (2013 – 2030) del Protocollo di Kyoto, di cui quest’anno si festeggiano i 20 anni, che però non è ancora entrata in vigore non avendo ancora ottenuto le ratifiche necessarie.

Nell’ambito della Cop23 è stato adottato il Gender action plan, un piano d’azione per la parità di genere.