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L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha indicato l’11 dicembre come “Giornata Internazionale della Montagna”. Ogni anno dal 2003, anno di istituzione dell’evento, l’occasione è celebrata con un focus su di un tema diverso importante per lo sviluppo sostenibile delle zone montuose.

L’“International Mountain Day” è un’opportunità “per far conoscere l’importanza delle montagne per la vita, mettere in evidenza le opportunità e i vincoli dello sviluppo delle regioni montagnose e delle alleanze che porteranno dei cambiamenti positivi per le popolazioni delle montagne e l’ambiente nel mondo intero” e per conoscere quali sono i fattori che oggi mettono sotto pressione questi sistemi esponendoli a fame, emigrazione, cambiamenti climatici.

Le montagne coprono circa il 22% delle terre emerse e giocano un ruolo fondamentale nella transizione globale verso una crescita economica durevole; esse non solo contribuiscono al benessere e all’alimentazione dei circa 915 milioni di persone, su tutto il pianeta, che le abitano ma forniscono benefici indiretti anche ai miliardi di persone che vivono a valle di esse.

Malgrado la loro importanza a livello planetario nelle terre alte e nelle zone montuose l’insicurezza alimentare, nel periodo 2000-2012, è aumentata, benché essa sia diminuita a livello globale, e degli studi rivelano che il numero delle persone che vivono in montagna e che sono a rischio di insicurezza alimentare è aumentato del 30%.

Nella “Giornata Internazionale della Montagna” dobbiamo ricordare che le terre alte ci riforniscono di cibo, acqua dolce ed energia, che sono luoghi di turismo e di cultura (attraggono il 15-20% del turismo mondiale), che le comunità autoctone e locali detengono conoscenze uniche e preziose in molti ambiti che possono contribuire a strategie efficaci di gestione delle terre; non dobbiamo inoltre dimenticare che le montagne forniscono 60-80% di acqua dolce del mondo, fondamentale per irrigare i campi per le produzioni agricole delle zone pianeggianti, giocano un ruolo importante nella produzione di energia e accolgono il 56% delle riserve della biosfera: insomma è impensabile non avere attenzione per una tale ricchezza e per le persone che di essa vivono.

Img.: FAO