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Pubblichiamo oggi le ultime due tappe del diario di viaggio che la nostra gentile consocia ha voluto condividere con noi. La ringraziamo e la salutiamo sperando in futuro voglia ancora raccontarci le sue impressioni.

Sankt Moritz d’estate l’avevo vista solo da bambina. Ha la bellezza dei luoghi famosi tra ville, alberghi, ristoranti e locali; ma il lago e i monti sono la sua vera natura. Man mano che scende la sera, all’azzurro del cielo che si riflette sul lago, si sostituiscono le nuvole. Grigie e plumbee scendono giù, coprono le cime, si adagiano sopra le conche. Il panorama scompare, l’estate si trasforma, in un paio di ore, in inverno (quello romano senza neve! ). All’ora di cena piove a dirotto.

Dalla finestra dell’albergo contemplo. Un’atmosfera di relax, di abbandono, di già compiuto mi invade. Le luci rosse e verdi sulle cime dei monti scompaiono e ricompaiono a tratti come le nuvole spinte dal venti, si spostano. Delle nuvole bianche come di vapore, sopraggiungono sospinte da destra. Chiudo la finestra e come sotto una coltre di nuvole mi infilo sotto il piumone. Buona notte!!

La mattina ci si alza presto: colazione, un giro intorno al lago e via sul trenino. Non mi inebrio più come una volta! Il fascino delle prime volte è ormai digerito ma soprattutto, noto la differenza tra estate ed inverno. Io sono venuta sempre con la neve e quel lucore sul verde e il rosso del trenino, beh, veramente mi toccavano il cuore. Adesso è tutto meraviglioso, il Lago Bianco. il Lago Nero, le cascate, le vallate, le abetaie e le altezze mozzafiato, ma mi mancano quei contrasti di colori che si stagliano sulla neve. E finalmente arrivo a Poschiavo. La mia Poschiavo. Piccola, luminosa con le belle case del quartiere spagnolo, tutte colorate con tinte delicatissime, con i balconi in ferro battuto. Una cittadina tranquilla con belle e serene passeggiate sia dentro che sulle strade pedemontane che portano al Lago o a San Carlo.

Certo, c’è da ridere al confronto con le grandi città. Non è storicamente rilevante, non è ricca di prestigiosi palazzi e monumenti, ma è carina e gentile e, soprattutto, è la mia mini città. Poiché è l’ultima tappa, vado a fare rifornimenti di ghiottonerie alimentari. Au revoir!!

C.G.