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Il festival del cinema gastronomico, una sei giorni dedicata al cinema ed al cibo, giunto alla sua quinta edizione si conclude oggi 17 giugno.

Una rassegna cinematografica che raccoglie film da tutto il mondo: “cortometraggi, lungometraggi, documentari e film d’animazione, legati al tema del gusto, dell’arte culinaria, della corretta nutrizione e della produzione di cibo, della biodiversità e della memoria gastronomica come patrimonio collettivo da preservare”.

Questa edizione del festival vede 29 film finalisti realizzati da registi provenienti da tutto il mondo, dal Mozambico alla Svizzera, dal Venezuela alla Spagna.

Il Food Film Fest è nato nel 2014 grazie all’impegno dell’Associazione Montagna Italia con lo “scopo di promuovere il turismo, il rispetto dell’ambiente, i beni culturali, le manifestazioni e le località montane in Italia e all’estero, tramite l’organizzazione di fiere, convegni, studi, iniziative, spettacoli, eventi e rassegne”.

Il Festival che è aperto a tutti i produttori italiani e stranieri, si divide in tre concorsi: Food movie dove possono “partecipare film in qualsiasi formato (…) che raccontino il cibo come espressione di cultura e di sapere, come elemento rappresentativo di una condizione sociale, come passione o ossessione; DOC dove possono partecipare “documentari che abbiano per soggetto le tematiche dell’agroalimentare, i problemi legati alla nutrizione, la memoria di antiche ricette, le tradizioni gastronomiche di un determinato territorio, la produzione di prodotti particolari, il cibo come passione o risorsa, l’educazione alimentare”; Animation, dove sono accolti “film in cui il disegno, il tratto grafico, la scultura, i materiali prendono vita attraverso diverse tecniche, diventando brevi e lunghi film d’animazione, dedicati al cibo”.

E’ in questa terza sezione che troviamo il film svizzero: un cortometraggio di animazione della durata di circa 6 minuti realizzato da due giovani registi, Domino Macherel e Zéa Schaad, e che è stato il loro film di laurea nel 2017, presso la Hochschule di Lucerna, l’università di Scienze ed Arti applicate.

Photo: Pixabay.com