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Nella seduta del 15 agosto 2018 il Consiglio federale ha posto in consultazione una corrispondente modifica costituzionale ed ha appoggiato un progetto del Parlamento secondo cui, in futuro, la denuncia dei trattati internazionali, a seconda della sua portata, sarà di competenza del Consiglio federale o del Parlamento ed eventualmente del Popolo. Entrambi i progetti rafforzano il coinvolgimento della popolazione e, di conseguenza, la legittimazione democratica del diritto internazionale.

Il progetto posto in consultazione si rifà alla mozione dell’allora consigliere nazionale e odierno consigliere agli Stati Andrea Caroni, che chiede l’ancoramento nella Costituzione di un referendum obbligatorio per i trattati internazionali a carattere costituzionale. È opinione diffusa che questo diritto di referendum faccia parte già oggi del diritto costituzionale non scritto. L’ancoramento esplicito nella Costituzione federale migliora, secondo il Consiglio federale, l’attuazione pratica di questo diritto popolare. Inoltre, crea una maggiore sicurezza del diritto, aumenta la trasparenza e rafforza la legittimazione democratica del diritto internazionale.

La modifica costituzionale proposta si basa sulla seguente idea guida: ciò che secondo il diritto nazionale va disciplinato nella Costituzione sottostà obbligatoriamente a votazione e richiede l’approvazione del Popolo e dei Cantoni. Se un trattato internazionale prevede una norma analoga, va sottoposto a referendum obbligatorio allo stesso modo di una modifica costituzionale.

La procedura di consultazione sul referendum obbligatorio per i trattati internazionali di rango costituzionale termina il 16 novembre 2018.

L’iniziativa parlamentare 16.456 della Commissione degli affari politici del Consiglio degli Stati chiede che in futuro la competenza per la denuncia dei trattati internazionali non sia più essenzialmente del Consiglio federale, ma sia invece stabilita in base alla portata della denuncia. Se la denuncia ha importanti ripercussioni sulla posizione giuridica della Svizzera o della sua popolazione dovrà essere approvata dal Parlamento e la decisione di approvazione dovrà essere sottoposta a referendum.

Il Consiglio federale, nel parere adottato il 16 agosto 2018, valuta positivamente la normativa proposta ma è dell’opinione che, per l’attuazione dell’iniziativa parlamentare 16.456, sia necessaria una base costituzionale.

Photo: Pixabay,com