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Durante la riunione dell’8 marzo, il Consiglio federale ha adottato una strategia che definisce il ruolo ed i campi di intervento della Svizzera nella protezione del patrimonio culturale minacciato per promuovere le sinergie nell’Amministrazione federale e di offrire ai partner internazionali competenze specialistiche e sostegno nei settori di competenza della Svizzera.

Gli atti perpetrati deliberatamente negli ultimi anni contro il patrimonio culturale, che ormai rappresenta di per sé un obiettivo tattico, sono considerati i più gravi dalla Seconda guerra mondiale. Gli attacchi Interessano i beni mobili e immobili come pure il patrimonio culturale immateriale e gli archivi, il patrimonio documentale e i diritti culturali.

Queste distruzioni fanno parte di una strategia più ampia che ha per fine la persecuzione e l’intimidazione delle popolazioni interessate e l’annientamento della diversità e la distruzione del tessuto sociale. Il traffico illecito di beni culturali può inoltre alimentare i conflitti, in quanto costituisce una fonte di reddito per i gruppi armati e terroristici.

Per quanto riguarda le catastrofi naturali, l’ aumento degli eventi meteorologici estremi, registrato negli ultimi anni nel quadro del cambiamento climatico, è allarmante e richiede una risposta congiunta.

Le sfide legate alla protezione del patrimonio culturale si estendono al periodo successivo al conflitto o alla catastrofe.

La cultura è sempre più spesso considerata un elemento importante per la resilienza delle popolazioni. Oltre a preservare la memoria collettiva, il ripristino rispettoso dei siti, la restituzione dei beni culturali e lo svolgimento di pratiche culturali possono contribuire anche alla ricostruzione dell’identità e al processo di riconciliazione sociale.

La Svizzera dispone di notevoli punti di forza nel settore della protezione del patrimonio culturale minacciato. La sua competenza in ambito giuridico e tecnico è ampiamente riconosciuta e le sue politiche di conservazione del patrimonio culturale sono prese a modello. Le sue normative sulla protezione dei beni culturali e sulla lotta contro il traffico di beni sono tra le più avanzate in questo campo e d è il primo Paese ad aver sviluppato una legislazione che gli permette di custodire beni culturali esteri minacciati (sistema di depositi protetti).

La Confederazione, forte della sua tradizione umanitaria e del pluralismo culturale che la caratterizza vuole impegnarsi in modo attivo e solidale a livello nazionale e internazionale e con la strategia appena adottata vuole definire la sua posizione e gli ambiti di intervento in questo settore.

Questa visione strategica trae ispirazione dall’articolo 54 della Costituzione, che sancisce come obiettivo della politica estera la promozione e il rispetto della democrazia e la convivenza pacifica dei popoli

La visione prevede tre indirizzi strategici: puntare a svolgere un ruolo esemplare nell’ambito della protezione del patrimonio minacciato; mettere a disposizione della comunità internazionale le conoscenze e il know-how svizzeri in materia di protezione del patrimonio culturale minacciato; impegnarsi in seno agli organismi internazionali per la protezione del patrimonio culturale minacciata. (Fonte: admin.ch)

Photo: Pixabay.com