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Il quarto rapporto del Servizio per la lotta al razzismo, pubblicato il 2 settembre 2019, analizza i dati più recenti sul fenomeno della discriminazione razziale in Svizzera: illustra le misure adottate da organi statali ed attori della società civile per combatterlo.

Nella prefazione al rapporto il consigliere federale Alain Berset scrive: «La discriminazione razziale deve essere riconosciuta come tale e chiamata col suo nome. In molti ambiti della vita sono necessari cambiamenti affinché tutti, indipendentemente dall’origine, dall’appartenenza religiosa o dalla nazionalità, possano partecipare a pieno titolo alla vita sociale – tanto sul lavoro quanto nella ricerca di un alloggio o negli spazi pubblici».

Con l’avvento di Internet e dei social media, la lotta al razzismo ed alla discriminazione razziale ha assunto una nuova dimensione. Per questo motivo il rapporto include per la prima volta anche un capitolo dedicato al razzismo on-line. I discorsi d’odio razziale in Internet hanno raggiunto dimensioni qualitative e quantitative tali da rendere difficile la dialettica democratica. Sono pertanto necessarie strategie e misure adeguate per prevenirli, contrastarli e perseguirli penalmente.

Il razzismo si manifesta nella vita di tutti i giorni, per esempio sotto forma di osservazioni o gesti apparentemente innocenti, ma non per questo meno offensivi, come dimostrano i risultati dell’ultima indagine sulla convivenza in Svizzera e dei recenti studi sul razzismo contro i neri. In questi casi è più difficile parlare di razzismo e reagire, anche se per le parti offese si tratta di una realtà quotidiana limitante e lesiva. La lotta al razzismo dovrebbe pertanto focalizzarsi maggiormente sull’impatto degli atti e delle strutture discriminanti e meno sulle intenzioni che vi stanno alla base.

È quindi da considerare un’evoluzione positiva il crescente coinvolgimento di persone che hanno sperimentato il razzismo sulla propria pelle, frequentando movimenti della società civile; con il loro vissuto e grazie alle loro attività contribuiscono ad allargare il dibattito, per esempio attirando l’attenzione sull’importanza di lottare contro il “profiling” razziale, chiedendo una rivisitazione della storia svizzera in una prospettiva postcoloniale o avanzando proposte per una nuova discussione sulla migrazione.

Oltre a essere un’opera di riferimento per specialisti e persone altrimenti interessate, il rapporto del Servizio per la lotta al razzismo è anche uno strumento per monitorare la convivenza sociale in Svizzera. Per l’analisi, che abbraccia il biennio 2017-2018, sono stati presi in considerazione i risultati emersi dall’ultima indagine sulla convivenza in Svizzera condotta dall’Ufficio federale di statistica ed i dati statistici su ambiti centrali della vita, su gruppi specifici della popolazione (tra cui gli indicatori dell’integrazione), sui casi trattati nell’attività di consulenza e sulle sentenze giudiziarie. Fonte: admin.ch

Photo: Pixabay.com