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In occasione del 25° anniversario della quarta Conferenza mondiale sulle donne di Pechino, gli Stati membri dell’ONU hanno adottato a New York – nell’ambito della Commissione sulla condizione delle donne (CSW) – una dichiarazione politica nella quale riconoscono i progressi compiuti in numerosi settori.

Durante i negoziati riguardanti la dichiarazione politica, la Svizzera ha difeso con successo i propri temi prioritari quali i diritti umani, il coinvolgimento della società civile, la lotta contro la violenza domestica e di genere, l’emancipazione economica delle donne, la parità salariale, un migliore riconoscimento del lavoro di cura non retribuito e la necessità di disporre di statistiche e dati affidabili.

In tutti i Paesi del mondo permangono barriere strutturali che impediscono la realizzazione della parità tra donne e uomini: tutti gli Stati membri dell’ONU sono chiamati a garantire alle donne una piena e uguale partecipazione ai processi decisionali a tutti i livelli e in tutti i settori della società. Questo è il presupposto fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.

Su scala globale, il divario retributivo tra donne e uomini supera ancora il 31 per cento: on l’adesione all’Equal Pay International Coalition (EPIC) e la modifica della legge sulla parità dei sessi, la Svizzera ha compiuto due passi importanti verso il raggiungimento della parità salariale tra uomini e donne.

In occasione del 25° anniversario della Dichiarazione di Pechino la Svizzera organizzerà – il 15 e 16 ottobre 2020 – l’ottavo Forum globale sulle statistiche di genere. In questa cornice verranno esaminate soluzioni per migliorare i dati sulle politiche in materia di uguaglianza tra donne e uomini, conformemente all’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.

Negli ultimi anni la Svizzera si è inoltre impegnata fermamente nella lotta contro la violenza sulle donne.
Sul piano internazionale la Svizzera sostiene numerosi programmi per l’indipendenza economica e la partecipazione politica delle donne e per la prevenzione della violenza di genere, concorrendo in tal modo all’attuazione della Piattaforma d’azione di Pechino.

La Commissione sulla condizione delle donne è l’organo centrale dell’ONU in materia di parità di genere e la Svizzera è stata nominata membro con diritto di voto di questa commissione per quattro anni (2020-2024).

La 64a seduta della CSW, la cui durata da programma sarebbe di due settimane, avrebbe celebrato un importante anniversario: 25 anni fa Pechino ospitò la quarta Conferenza mondiale sulle donne dedicata al tema «Parità, sviluppo e pace». All’epoca, 189 Stati adottarono la cosiddetta «Dichiarazione di Pechino» e una «Piattaforma d’azione» con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza e l’emancipazione economica delle donne in tutto il mondo. Furono inoltre decisi provvedimenti per ridurre la povertà, migliorare la formazione, la salute e la posizione delle donne nel mercato del lavoro, ma anche per proteggere donne e ragazze dalla violenza sia nel contesto familiare che nei conflitti armati.

A causa della situazione attuale legata al diffondersi del coronavirus, l’evento è stato ridotto ad un incontro procedurale che ha avuto luogo il 9 marzo ’2o e che si è svolto alla presenza delle rappresentanze permanenti degli Stati membri dell’ONU a New York e senza la partecipazione delle delegazioni dei rispettivi Paesi. Tutte le sessioni plenarie e gli eventi a margine sono stati cancellati.