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Sul fronte epidemico, la situazione resta tesa. Il Consiglio federale prevede perciò di prolungare di cinque settimane, vale a dire sino alla fine di febbraio, i provvedimenti adottati per combattere la diffusione del coronavirus. Il Consiglio federale ha inoltre revocato la possibilità, per i Cantoni con un’evoluzione epidemiologica favorevole, di prevedere allentamenti. Dal 9 gennaio dovranno così restare chiusi, in tutta la Svizzera, i ristoranti e le strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport.

Attualmente il numero delle infezioni riflette soltanto in misura insufficiente la situazione epidemiologica: anche se negli ultimi giorni i contagi sono leggermente diminuiti, non va dimenticato che sono stati eseguiti meno test e che non è da escludere una nuova impennata dopo le festività. Una probabilità, questa, favorita anche dalla presenza delle nuove varianti del coronavirus, molto più contagiose. La situazione epidemiologica resta quindi tesa: il numero delle infezioni, delle ospedalizzazioni e dei decessi, così come la pressione sul personale sanitario si attestano a livelli molto elevati.

Il Consiglio federale ritiene pertanto che i provvedimenti decisi il 18 dicembre scorso debbano essere mantenuti in vigore oltre il 22 gennaio. Propone in particolare di prolungare di cinque settimane, vale a dire sino alla fine di febbraio, la chiusura dei ristoranti e delle strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport. Questa opzione permetterebbe ai settori interessati di pianificare con maggiore certezza. Nella seduta del 13 gennaio prossimo, dopo aver consultato i Cantoni, il Consiglio federale prenderà una decisione definitiva sul prolungamento dei provvedimenti e sulla loro durata e su ulteriori misure per attenuarne le conseguenze economiche.

Il Consiglio federale sottoporrà nel frattempo ai Cantoni, per consultazione, una serie di possibili inasprimenti che gli permetteranno, se necessario, di reagire rapidamente.

I Cantoni devono inoltre riflettere su quali provvedimenti potrebbero essere adottati per la scuola dell’obbligo nel caso la situazione imponesse ulteriori interventi.

Il Consiglio federale ha inoltre deciso che devono valere le stesse regole di base in tutta la Svizzera. In questo modo il Governo intende porre un freno al turismo degli acquisti e gastronomico fra un Cantone e l’altro e rafforzare l’adesione della popolazione ai provvedimenti sanitari. Allo scopo ha perciò deciso una modifica dell’ordinanza COVID-19 situazione particolare del 19 giugno 2020 con l’abrogazione dell’Art.7 cpv. 2–6, che entrerà in vigore sabato 9 gennaio. (Aggiornato al 6 gennaio 2020)

fonte: www.admin.ch