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Il Consiglio federale ed il Parlamento desiderano aumentare le possibilità dei pazienti di ricevere un organo ed intendono pertanto disciplinare nuovamente la donazione di organi: chi non desidera donare i propri organi dovrà dichiarare la propria contrarietà in vita. In mancanza di questa dichiarazione si presumerà che una persona è disposta a donare i propri organi (consenso presunto). Il 15 maggio 2022, gli aventi diritto si esprimeranno su un’apposita modifica della legge sui trapianti. Contro la modifica di legge è stato lanciato il referendum.

Una donazione di organi può migliorare in maniera decisiva la salute e la qualità di vita di persone che non possono fare a meno di un nuovo organo. Anzi, molte di loro possono continuare a vivere solo grazie a una donazione. In Svizzera negli ultimi cinque anni, in media, 450 pazienti all’anno hanno ricevuto uno o più organi di persone decedute. Ma il numero di organi necessari è molto più elevato: alla fine del 2021 nel nostro Paese 1434 persone erano in lista d’attesa.

Attualmente in Svizzera vige il modello del consenso: la donazione di organi, tessuti o cellule è permessa solo previo consenso. Spesso la volontà dell’interessato non è nota: senza un suo esplicito consenso i congiunti devono decidere secondo la sua intenzione presunta. Nella maggior parte dei casi, in tali frangenti i congiunti si oppongono alla donazione di organi. Proprio perché i congiunti sono coinvolti nel processo decisionale, in questo caso si parla di «modello del consenso in senso lato».

La modifica della legge sui trapianti introduce il modello del consenso presunto: chi non desidera donare i propri organi deve dichiarare la propria contrarietà. In assenza di una dichiarazione di volontà documentata, si presuppone che l’interessato approvi in linea di massima la donazione di organi.

I congiunti continueranno a essere coinvolti se l’interessato non si è espresso in vita sulla donazione di organi («consenso presunto in senso lato»). Si chiederà loro se sono a conoscenza della sua volontà. Possono rifiutare il prelievo di organi se sanno o presumono che l’interessato sarebbe stato contrario. In mancanza di una dichiarazione di volontà documentata e se non è possibile raggiungere alcun congiunto, non è consentito prelevare organi.

Al fine di poter documentare la dichiarazione di volontà in modo semplice, sicuro e conforme alle norme di protezione dei dati, la Confederazione intende istituire un nuovo registro in cui ognuno può indicare se rifiuta di donare organi dopo la sua morte, ma anche confermare di essere
disposto a farlo o limitare il consenso solo a determinati organi. L’interessato può modificare l’iscrizione in ogni momento.
La legge prescrive di informare in modo esauriente e sistematico sulla nuova normativa.

Nella maggior parte dei Paesi europei vige il modello del consenso presunto. In questi Paesi il numero di persone disposte a donare i propri organi dopo la morte è in media più alto che in Paesi in cui vige il modello del consenso.

Argomenti del comitato referendario: violazione del diritto all’autodeterminazione
Secondo il comitato referendario ci saranno sempre persone che non sanno di doversi opporre alla donazione di organi. Con la nuova legge si accetterebbe dunque che siano prelevati organi anche contro la volontà degli interessati, in violazione del diritto all’autodeterminazione e all’integrità fisica.

Argomenti del Consiglio federale e del Parlamento: aiutare i congiunti
Donare organi può salvare vite. Con l’adozione del modello del consenso presunto, il Consiglio federale e il Parlamento desiderano migliorare le possibilità di chi è in attesa di ricevere un organo. La nuova procedura garantisce il coinvolgimento dei congiunti e attenua la pressione che devono sopportare in una situazione delicata.

La modifica della legge sui trapianti è il controprogetto indiretto del Consiglio federale e del Parlamento all’iniziativa popolare «Favorire la donazione di organi e salvare vite umane». Anche quest’ultima chiede l’introduzione del consenso presunto, ma non disciplina i diritti dei congiunti. Il comitato promotore ne ha deciso il ritiro a condizione che entri in vigore il controprogetto.

fonte: admin.ch
foto: pixabay