Istituto Svizzero Roma
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Mostra Real Estate, una personale dell’artista svizzera Mai-Thu Perret a Roma.

Real Estate è la prima grande personale in Italia di Mai-Thu Perret, artista nata nel 1976, che vive e lavora a Ginevra. Concepita in stretto dialogo con l’artista, la mostra comprende opere esistenti e di nuova produzione – come, ad esempio, una scultura a grandezza naturale, che attinge all’interesse di Mai-Thu Perret per le divinità della mitologia romana. Real Estate offre una panoramica sulle tematiche, sui processi e sui materiali esplorati dall’artista: le sculture, i dipinti, le opere in ceramica, le performance e i testi si collocano all’intersezione tra la cultura contemporanea, la critica della storia dell’arte e la materialità. Mai-Thu Perret esplora (e genera) narrazioni e contro-narrazioni femministe che mettono in luce il ruolo dell’oggetto d’arte, introducendo possibilità utilitaristiche, simboliche e persino mistiche in contesti che sono spesso limitati a letture formaliste. Il titolo della mostra Real Estate non è solo un gioco di parole con il termine italiano ‘estate’ (la stagione estiva) ma si rifà al titolo dell’‘autobiografia vivente’ della scrittrice Deborah Levy. L’artista, infatti, riflette sulla definizione di ‘casa’, domesticità e sulle connotazioni di genere esistenti in architettura, tematiche presenti in tutto il percorso espositivo. La mostra include anche un nuovo lavoro spoken word di Tamara Barnett-Herrin.

Contemporaneamente alla mostra sarà possibile vedere l’installazione semipermanente recentemente commissionata a Mai-Thu Perret per l’ingresso di Villa Maraini. L’opera è un lavoro in neon che illumina l’edificio ed è visibile ai passanti di via Ludovisi: Untitled (2021) che consiste in nove mani realizzate con tubi di neon giallo e allestite in modo tale da sembrare scalino il muro di mattoni all’ingresso di Villa Maraini, o forse ne fuggano. L’aforisma di Franz Kafka “una gabbia andò in cerca di un uccello”, risalente al 1917, è importante per Mai-Thu Perret nello sviluppo dei lavori a neon. Il neon Untitled deriva anche dalla ricerca sulla mano, sulle mani, che Mai-Thu sta conducendo da qualche tempo.

L’artista è interessata alla mano come motivo pittorico originario – se pensiamo ai dipinti nelle caverne dell’età della pietra non mostrano solo animali o scene di caccia, ma anche impronte o negativi di mani che, secondo le evidenze antropologiche, sono state originate da donne.

Inaugurata il 25 marzo, la mostra è visitabile fino al 26 giugno 2022. L’installazione Untitled sarà esposta fino al 31 luglio 2022.

Fonte: Istituto Svizzero