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Viene presentato oggi 23 giugno a Noto il volume di Lorenzo Guzzardi e Michele Luminati sulla ricostruzione tra scavo archeologico e ricerca archivistica di Noto. Una ricerca inedita ed una metodologia innovativa, “un libro senza modelli“ (Corrado Stajano): un archeologo ed uno storico hanno lavorato per anni a stretto contatto, tra scavo e archivio, riportando alla luce una Noto nascosta, dimenticata ed in parte inglobata dall’edilizia monumentale della capitale del barocco siciliano. Il volume costringe ad una rilettura radicale della genesi di Noto barocca, ripercorrendo a ritroso, fino alle preistoria, le vicende del territorio sul quale sorge la città e mettendo poi in evidenza le complesse vicende della ricostruzione urbanistico-architettonica, politica e socio-economica. Procedendo per singole tipologie edilizie sono state inoltre analizzate le varie fasi di costruzione di alcuni dei più importanti complessi edilizi della città. Per la prima volta sono rese visibili le numerose stratificazioni e trasformazioni che hanno condizionato lo straordinario esito finale della ricostruzione di Noto.

Michele Luminati, nato a Poschiavo, ha studiato diritto all’Università di Zurigo, dove ha conseguito il dottorato nel 1995 con una tesi sugli aspetti giuridico-amministrativi della gestione delle catastrofi in Sicilia nel XVIII secolo. Successivamente ha lavorato come Senior Research Assistant a Zurigo, completando la sua abilitazione in storia e teoria del diritto con un lavoro sulla storia della magistratura italiana dopo il 1945. Dal 2004 è professore ordinario di storia e teoria del diritto all’Università di Lucerna. È fondatore e direttore dell’Istituto di ricerca sui fondamenti del diritto – lucernaiuris. Dal 2013 al 2016 è stato direttore dell’Istituto svizzero di Roma. Ha pubblicato numerosi saggi di storia del diritto svizzero e italiano. Attualmente co-dirige il progetto di ricerca internazionale e interdisciplinare “Milano ed il Ticino 1796-1848: Costruire la spazialità di una capitale europea” (finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca).

In autunno è prevista la presentazione del volume a Roma.