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Jacques Ducrest, delegato del Consiglio federale per l’Agenda 2030, in occasione della presentazione ufficiale del secondo rapporto nazionale della Svizzera davanti agli Stati membri dell’ONU a New York. Ducrest ha rappresentato la Svizzera al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (HLPF) con il rango di segretario di Stato, si è concentrato su tre temi prioritari: consumo e produzione sostenibili; clima, energia e biodiversità; pari opportunità e coesione sociale.

In un videomessaggio di saluto all’inizio della presentazione, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha spiegato che per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 sono necessari un approccio innovativo e diversificato e molta determinazione. Inoltre, ha aggiunto, «uno sviluppo sostenibile non è possibile senza il coinvolgimento della società nel suo complesso».

Da una prospettiva globale, nel 2015, quando l’Agenda è stata adottata, la Svizzera si trovava in una buona posizione. Oggi è già molto vicina a raggiungere alcuni degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), per esempio nel campo dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e delle istituzioni dello Stato di diritto. In diversi settori della politica interna ed estera non è invece sufficientemente in linea con la sua tabella di marcia, un aspetto confermato anche dai dati quantitativi presentanti nelle statistiche allegate, a completamento del rapporto nazionale.

Consumo e produzione sostenibili: nonostante l’aumento dell’efficienza, i modelli di consumo e di produzione della Svizzera si basano ancora su un elevato sfruttamento delle risorse. Nel 2020 in Svizzera sono state prodotte circa 6,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, che corrispondono a quasi 703 kg pro capite. Tra i Paesi europei la Svizzera si colloca ai primi posti in questo campo.

Clima, energia e biodiversità: nel settore delle energie rinnovabili, lo sviluppo sta andando nella giusta direzione e anche il consumo energetico pro capite in Svizzera sta complessivamente registrando una diminuzione. Tuttavia c’è ancora molto da fare per assicurare entro il 2050 un approvvigionamento energetico sicuro e neutrale dal punto di vista climatico. La dipendenza energetica dall’estero è evidenziata anche dagli attuali cambiamenti geopolitici.
Pari opportunità e coesione sociale: la parità tra uomini e donne non è ancora una realtà in Svizzera. Nel 2020 le donne hanno guadagnato circa il 14 per cento in meno dei loro colleghi maschi. L’approvazione a larga maggioranza del matrimonio per tutti rappresenta comunque un passo importante verso l’uguaglianza giuridica e l’eliminazione di ogni discriminazione.Nonostante i progressi fatti, la Confederazione deve accelerare il passo se vuole raggiungere gli obiettivi entro il 2030.

La Svizzera ha completamente digitalizzato il processo di valutazione dell’Agenda 2030 introducendo una soluzione pionieristica che permette di effettuare un bilancio dei risultati ottenuti, la raccolta delle informazioni e la pubblicazione tramite una procedura unificata. Attualmente la Svizzera sta valutando, insieme all’ONU, l’opportunità di mettere questo strumento a disposizione di altri Stati membri. La digitalizzazione del processo dà un importante contributo alla sua democratizzazione.

Secondo il presidente della Confederazione Ignazio Cassis questa pluralità è uno dei punti di forza del nostro Paese: «È l’azione collettiva a far progredire le nostre idee: dai progetti locali all’impegno nazionale, fino alla cooperazione internazionale».

L’Agenda 2030 comprende 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi che riguardano vari ambiti, dalla lotta alla povertà all’accesso all’energia pulita passando per l’istruzione, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza di genere e la protezione delle risorse marine e degli ecosistemi terrestri. Per il Consiglio federale l’Agenda 2030 costituisce il quadro di riferimento adeguato per affrontare le sfide globali. Gli Stati membri dell’ONU hanno adottato l’Agenda 2030 nel 2015 e sono ora chiamati a rispettarla riferendo regolarmente, tramite un rapporto nazionale, sul suo stato di attuazione.

fonte: Dipartimento federale degli affari esteri