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Ogni anno la popolazione svizzera produce circa 700 chilogrammi di rifiuti pro capite. Una cifra, questa, tra le più alte a livello europeo. Per determinare l’efficacia della gestione dei rifiuti in Svizzera e identificare gli ambiti in cui c’è ancora margine di miglioramento, ogni dieci anni l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) esamina la composizione dei rifiuti urbani.

Che cosa finisce con maggiore frequenza nella spazzatura? Qual è la percentuale di rifiuti che potrebbe essere riciclata? Quanto cibo viene buttato via? Per rispondere a queste domande, dal 1982 l’UFAM esamina ogni dieci anni la composizione dei rifiuti urbani. I risultati dell’analisi forniscono importanti indicazioni sulle abitudini di consumo della popolazione e sulla relativa evoluzione negli ultimi anni. Al contempo, l’indagine offre utili spunti ai Comuni per impostare e ottimizzare la raccolta separata dei rifiuti.

«Ridurre il volume di rifiuti evitando il food waste e promuovendo il riciclaggio è una sfida entusiasmante quanto più urgente. Se nel resto del mondo si consumassero altrettante risorse e si gettassero tanti rifiuti come in Svizzera sarebbero necessari tre Pianeti. L’economia circolare è una delle soluzioni che ci consentirà di uscire da questo vicolo cieco» ha dichiarato Katrin Schneeberger, direttrice dell’UFAM, di fronte ai media.

Durante il mese di novembre, nel centro di riciclaggio di Perlen si procederà a esaminare e catalogare il contenuto dei sacchi della spazzatura provenienti da 33 Comuni rappresentativi. Come nel 2012, anche per l’indagine attuale saranno analizzate 16,5 tonnellate di rifiuti. Una particolare attenzione sarà rivolta ai rifiuti alimentari e a quelli che, di fatto, dovrebbero essere riciclati (carta, vetro, metalli, alluminio). I risultati saranno pubblicati nel corso del secondo semestre 2023.

Secondo lo studio del 2012, molti materiali riciclabili finivano ancora nella spazzatura. Si stima che circa un quinto dei rifiuti avrebbe potuto essere riciclato. Due terzi di questi materiali riciclabili inutilizzati sono costituiti dai cosiddetti rifiuti biogeni, cioè rifiuti che possono essere compostati o fermentati.
Nell’indagine del 2012 sulla composizione dei rifiuti è inoltre stata registrata per la prima volta la percentuale di prodotti alimentari nei rifiuti quale sottocategoria dei rifiuti biogeni. Risultato: questi rappresentano quasi un sesto dei rifiuti domestici.

fonte: Ufficio federale dell’ambiente UFAM
foto: pixabay