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Per far fronte al flusso senza precedenti di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione a causa dei conflitti, nella seduta del primo febbraio 2023 il Consiglio federale ha deciso di sostenere l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) con 68 milioni per il periodo 2023-2024. L’ACNUR garantisce condizioni di accoglienza dignitose e assistenza medica alle persone costrette a fuggire, e permette ai bambini di accedere a un’istruzione scolastica. È un partner fondamentale nell’attuazione della politica estera della Svizzera.

A causa di molteplici conflitti, il numero di vittime di sfollamenti forzati è in rapido aumento, di pari passo con le esigenze di queste persone. La Svizzera risponde all’emergenza con un contributo particolarmente prezioso per l’ACNUR, in quanto gli garantisce prevedibilità e flessibilità nell’impiego delle risorse finanziarie.

Essendo membro del Comitato esecutivo e del Comitato permanente di questa agenzia delle Nazioni Unite, la Svizzera può esprimere le proprie priorità e avere un accesso diretto a tutti i livelli decisionali. Inoltre, mette periodicamente a disposizione dell’ACNUR numerosi esperti ed esperte del Corpo svizzero di aiuto umanitario.

La maggior parte delle vittime degli sfollamenti forzati trova rifugio in Paesi vicini a zone di conflitto, e si tratta spesso di Paesi a basso e medio reddito. È proprio qui che l’ACNUR concentra gran parte dei suoi sforzi. In caso di crisi di lunga durata, si adopera per garantire che le persone sfollate possano integrarsi nella società ospitante e diventare indipendenti. Nel 2021 oltre 21 milioni di persone hanno beneficiato dell’assistenza e della protezione fornite dall’ACNUR.(Dipartimento federale degli affari esteri)

“L’ACNUR UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, nasce all’indomani della Seconda Guerra Mondiale con il compito di assistere i cittadini europei fuggiti dalle proprie case a causa del conflitto. Una struttura temporanea, nei programmi iniziali: tre anni per completare il compito, poi la chiusura. Era una previsione ottimistica, ora lo sappiamo”.

Settant’anni dopo, l’ACNUR continua “a lavorare ogni giorno accanto ai rifugiati: in un mondo in cui ogni due secondi una persona è costretta ad abbandonare la propria casa a causa di conflitti o persecuzioni”.(www.unhcr.org/it)

foto: pixabay