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In un incontro con i media durante il 76esimo Locarno Film Festival, il presidente della Confederazione Alain Berset ha analizzato gli sviluppi nella politica culturale dall’entrata in vigore della legge sulla promozione della cultura nel 2012. In ambito cinematografico la promozione è stata adattata più volte alle condizioni quadro in rapida evoluzione, garantendo così la competitività del cinema svizzero.

Alain Berset ha assunto l’incarico di capo del Dipartimento federale dell’interno il 1° gennaio 2012, contestualmente all’entrata in vigore della nuova legge sulla promozione della cultura (LPCu). Questa legge ha conferito per la prima volta alla Confederazione una responsabilità chiara e completa in materia di cultura, introducendo il messaggio sulla cultura come strumento per definire l’orientamento strategico della politica culturale federale. Alain Berset è stato responsabile dell’attuazione del primo messaggio sulla cultura, quello relativo al periodo 2012-2015, e dell’elaborazione dei tre successivi (2016-2020, 2021-2024, 2025-2028).

Il presidente della Confederazione ha citato come esempi di questa politica la promozione della diversità culturale e linguistica del Paese e quindi della coesione sociale.

La pandemia di COVID-19 si è rivelata un momento chiave per la cultura sotto diversi aspetti. La Confederazione ha dovuto affrontare la sfida di preservare la vita culturale da danni permanenti ed è intervenuta con misure di sostegno rapide e mirate.

A Locarno il presidente della Confederazione si è soffermato in particolare sul settore cinematografico. Negli ultimi dieci anni nessun altro settore della cultura ha vissuto cambiamenti radicali come il cinema. Accompagnare questa evoluzione era e resta di centrale importanza per la Confederazione, dal momento che la promozione della creazione e della cultura cinematografica è uno dei suoi compiti primari fin dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento, quando fu introdotto il relativo articolo costituzionale.

Il terzo ed essenziale cambiamento è la modifica della legge sul cinema, approvata dal popolo nel 2022. Il nuovo testo prevede dal 2024 l’obbligo di investire nel cinema svizzero anche per i servizi di streaming. Il conseguente aumento degli attori coinvolti nella promozione cinematografica e le mutate condizioni di produzione, distribuzione e consumo richiedono una politica audiovisiva globale.

Fonte: Segreteria generale DFI
foto: pixabay