Condividi su:

Il cavaliere Steve Guerdat è argento nel salto ostacoli individuale

Dopo il bronzo a squadre a Pechino 2008 e l’oro individuale a Londra 2012, il giurassiano Steve Guerdat arricchisce il suo palmares con un’altra medaglia olimpica del metallo mancante: l’argento.

L’equitazione regala alla Svizzera la settima medaglia, nella prestigiosa cornice della Reggia di Versailles. Il salto a ostacoli è uno dei momenti clou della competizione equestre olimpica, l’unica disciplina ad avere l’uguaglianza quale tratto distintivo. L’equitazione, infatti, è uno sport Olimpico unico in cui uomini e donne gareggiano per le stesse medaglie negli stessi eventi. E Parigi 2024 non ha fatto eccezione, con le tre discipline equestri: dressage, salto a ostacoli e concorso completo.

Il salto a ostacoli è un evento spettacolare che richiede ai praticanti abilità fisica e tecnica eccellente per completare il percorso nel tempo previsto senza abbattere gli ostacoli. Prima di eseguire il percorso, il cavaliere effettua una ricognizione a piedi per seguire lo sviluppo del tracciato, determinare il numero di falcate previste per ogni gabbia obbligatoria e individuare le combinazioni. Una volta in sella, potrà così dirigere al meglio il proprio cavallo e regolare la cadenza.

Le regole di salto sono piuttosto semplici: bisogna saltare tutti gli ostacoli del percorso nell’ordine indicato senza che il cavallo faccia cadere le barriere, senza che metta le zampe in acqua, senza che si rifiuti di saltare o che eviti le fasi consecutive, per non subire punti di penalità ovvero l’eliminazione.

Il salto ad ostacoli come lo conosciamo oggi fa parte del programma olimpico dal 1912 e ancora una volta il giurassiano Steve Guerdat ha scritto il suo nome nell’albo dei medagliati.

Solo un errore nel barrage, con il cavallo ticinese Dynamix de Bélhème, gli ha negato l’oro: nel barrage, il 42enne ha commesso un errore nella fase finale ed ha concluso il percorso con 38”38. È bastato per battere l’olandese Maikel van der Vleuten, medaglia di bronzo, ma non il tedesco Christian Kukuk, che ha vintolla medaglia d’oro con il tempo di 38”34 e senza commettere penalità.

Marco Arpino e Giulia Arpino