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Nella sua seduta del 23 ottobre 2024, il Consiglio federale ha adottato il secondo rapporto volontario sull’attuazione del diritto internazionale umanitario (DIU) da parte della Svizzera, in un contesto internazionale molto differente da quello della prima versione. L’attuazione del DIU è fondamentale per conservare un minimo di umanità nei conflitti armati.

La versione aggiornata del rapporto tiene conto dell’esperienza della Svizzera in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU e ne rafforza l’azione nel campo del diritto internazionale umanitario. Il rapporto analizza gli sviluppi nell’attuazione del DIU in Svizzera, identificando le nuove sfide – in particolare nel campo digitale – e proponendo misure pragmatiche. Presenta inoltre le novità nel campo del diritto internazionale umanitario e affronta questioni di attualità come le esenzioni umanitarie e le nuove tecnologie. Tale approccio ha anche lo scopo di incoraggiare altri Stati a seguire questo esempio.

Nell’attuale contesto internazionale, caratterizzato da un forte aumento dei conflitti armati – si pensi in particolare alla guerra in Ucraina e ai conflitti in Vicino Oriente – il rispetto e l’attuazione del DIU sono prioritari. Il rapporto volontario permette di valutare le metodologie e di mettere in luce le principali sfide, incoraggiando il dialogo tra gli Stati sulle buone pratiche e sulle misure necessarie per migliorare l’osservanza.

Nel 2019, in occasione della 33a Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa a Ginevra, l’attuazione del DIU a livello nazionale è stata definita una priorità. L’anno seguente la Svizzera è stata uno dei primi Paesi al mondo a pubblicare un rapporto volontario. E siccome garantire il rispetto del DIU sembra essere la sfida maggiore in questo momento, diventa fondamentale diffonderne e attuarne le norme. Per prevenire le violazioni del DIU, gli Stati devono instaurare una cultura di severa osservanza di tali regole ben prima che scoppi un conflitto. Il secondo rapporto volontario della Svizzera si iscrive in questa logica perché, a ben vedere, il rispetto del DIU dipende dalle azioni e dalla responsabilità di ogni singolo Stato.

L’anno 2024 segna il 75° anniversario delle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949. Nel corso di quest’anno di commemorazione, la Svizzera ha ricordato che tali Convenzioni continuano a salvare milioni di vite e che rispettarle è nell’interesse di tutti, poiché il DIU facilita il ritorno alla pace. Il fatto che le violazioni del diritto internazionale umanitario siano così numerose non è segno dell’inefficacia delle norme, ma dell’incapacità di attuarle concretamente.

Quest’anno, a Ginevra, si svolge anche la 34a Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, un’ulteriore occasione per tutti gli Stati di rinnovare con misure concrete il loro impegno nei confronti del DIU. In collaborazione con il Burkina Faso, l’Italia, il Regno Unito, l’Ucraina e l’Uruguay, la Svizzera organizza un evento collaterale per promuovere la rendicontazione volontaria. Il secondo rapporto svizzero fornirà quindi un contributo prezioso alla discussione delle misure concrete da adottare in aree specifiche come la regolamentazione delle armi, la protezione dell’emblema della Croce Rossa, i beni culturali, le questioni relative ai perseguimenti penali e le società militari e di sicurezza private.

Il DIU sarà anche tema centrale della Conferenza delle Alte Parti contraenti della quarta Convenzione di Ginevra: l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha appena incaricato la Svizzera di organizzarla in qualità di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra. L’evento si concentrerà sull’attuazione della quarta Convenzione di Ginevra (protezione della popolazione civile) nel Territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme Est.

Fonte: Il Consiglio federale
foto: pixabay