La Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio) propone, colmando una vera lacuna, una mostra di rilievo su Carlo Bossoli affascinante artista ticinese di origine, italiano di adozione e giramondo per vocazione.
Bossoli (Lugano, 1815 – Torino, 1884) è stato, a cavallo della metà dell’Ottocento, uno degli artisti più apprezzati, e contesi, in Europa. Le sue vedute, i suoi quadri evocativi di vicende storiche, i suoi ritratti erano apprezzati da re – dai Savoia alla regina Vittoria –, principi, dalla migliore nobiltà e dalla borghesia più sofisticata. Chi non poteva permettersi i suoi olii, bellissimi, o le sue tempere, magistrali, ne acquistava sul mercato, soprattutto inglese, le riproduzioni. Editori londinesi pubblicarono l’album “The War in Italy” nel 1859, dove raccontava la battaglia di Solferino e altri episodi della Guerra d’Indipendenza o “Wiew of the Crimea” (1853).
I Savoia, che lo elevarono a “pittore di storia”, gli commissionarono ben 150 tra tempere e litografie. Documentano le imprese ferroviarie del Regno, in particolare la nascita della Torino-Genova, ma anche altre vicende storiche. 105 tempere raccontano le guerre piemontesi e nazionali del 1859, 1860 e 1861, gli anni dell’Unità d’Italia: Bossoli segue l’esercito sabaudo sul campo e documenta come un “reporter” tutti gli eventi e le principali battaglie.
Bossoli è un pittore “girovago”. Si allontana ancora bambino, al seguito della famiglia, dalla natia Lugano a Odessa. Qui a mettere gli occhi sul giovane artista sono il governatore, conte Michail Voroncov, e sua moglie Elizaveta, che per abbellire la città affidarono lavori di grande prestigio anche ad altre maestranze ticinesi. Nel 1840 torna in Europa, a Milano, artista già di fama; qui documenta, come un vero e proprio reporter, gli avvenimenti delle Cinque Giornate del marzo 1848.
È un artista di successo, che però non riesce a resistere a lungo in nessun luogo. Di Paesi ne percorre tanti: Inghilterra, Irlanda, Russia, Spagna, Marocco…. Sono gli anni in cui la vecchia Europa si lascia travolgere dalla magia dell’Oriente e dell’Esotico e lui sa ricreare quelle atmosfere sospese tra sogno, leggenda e realtà in modo perfetto, avendole vissute da vicino e amate.
A contestualizzare l’arte di Bossoli, nella sezione dedicata all’esotismo, è ricreata una period room con arredi “alla turca” dell’ebanista piemontese Giuseppe Parvis e altri pezzi d’epoca provenienti dal Nord Africa e dall’Oriente.
Dal 1853 risiede a Torino, dove muore; per sua esplicita richiesta, riposa oggi nel cimitero Monumentale di Lugano, la patria che, nonostante la vita cosmopolita, non aveva mai smesso di frequentare e di amare.
La mostra Carlo Bossoli (1815 – 1884). Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente è visitabile fino al 23 febbraio 2025, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Ticino).
Fonte: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate
Foto: pixabay