La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter rappresenterà la Svizzera alla messa d’inizio pontificato di Papa Leone XIV, che si terrà a Roma il 18 maggio 2025. In una lettera ha trasmesso al nuovo capo della Chiesa cattolica gli auguri del Consiglio federale.
In un momento storico in cui valori come la pace, la solidarietà e il dialogo sono più importanti che mai, la guida spirituale del Papa rappresenta un punto di riferimento per milioni di persone, ha affermato la presidente della Confederazione, auspicando che il nuovo Pontefice possa promuovere la comprensione tra i popoli e rafforzare la giustizia.
Da secoli la Svizzera e la Santa Sede intrattengono relazioni molteplici. Dal 1506 la Guardia svizzera pontificia è responsabile della sicurezza del Papa. Sul piano della politica estera la Svizzera e la Santa Sede si impegnano a favore della pace, contro la pena di morte e per uno sviluppo sostenibile. Dall’inaugurazione della rappresentanza diplomatica permanente presso la Santa Sede nel 2022, i contatti sono stati ulteriormente intensificati.
fonte: Dipartimento federale delle finanze
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Lo stemma di Papa Leone XIV si presenta come uno scudo bipartito, in cui ciascuna sezione dispiega un significato denso e profondo, rivelando le direttrici spirituali e pastorali del suo Pontificato.
Nella parte sinistra, su uno sfondo di un sereno azzurro, spicca un giglio bianco stilizzato. Questo fiore, da sempre emblema di purezza e innocenza, evoca immediatamente la figura della Vergine Maria. Un richiamo non meramente devozionale, ma una precisa indicazione della centralità mariana nella spiritualità del Pontefice. Maria si erge come modello insuperabile per la Chiesa intera: esempio di ascolto attento della Parola, di umiltà profonda e di totale abbandono al volere divino.
Il lato destro dello scudo offre un’immagine di intensa spiritualità: su un campo bianco è raffigurato il Sacro Cuore di Gesù, ferito da una freccia e poggiato delicatamente su un libro chiuso. Questa rappresentazione potente rimanda al cuore trafitto di Cristo, simbolo supremo del suo sacrificio redentivo per amore dell’umanità. Accanto, il libro chiuso allude alla Parola di Dio, suggerendo che la verità divina non sempre si manifesta in modo palese. Esso invita a un approccio di fede, ad accogliere il mistero anche quando non è pienamente comprensibile, stimolando una perseverante ricerca del significato profondo delle Scritture, persino nei momenti di oscurità e incertezza.
A sigillare il messaggio dello stemma, il motto scelto da Papa Leone XIV risuona con una profonda eco di unità: “In Illo uno unum”. Queste parole, tratte da un illuminante commento di Sant’Agostino al Salmo 127, condensano il nucleo del suo ideale di Chiesa: “In Colui che è Uno, siamo uno solo”. Un’aspirazione alla comunione che non annulla le diversità, né ignora le tensioni, ma le trascende in un incontro fondato sull’amore di Cristo. È in questo amore che la fraternità e la riconciliazione divengono possibili, anche nei contesti più complessi e segnati da divisioni. Non a caso, nel suo primo saluto alla Chiesa e al mondo, Papa Leone XIV ha delineato la visione di una Chiesa “ponte”, vocata a superare le barriere, a farsi luogo di incontro autentico, di ascolto reciproco e di misericordia operosa.
In definitiva, attraverso la simbologia eloquente del suo stemma e la sintesi potente del suo motto, il nuovo Pontefice traccia il profilo di una Chiesa missionaria, profondamente mariana e intimamente radicata nell’amore redentivo di Cristo. Una comunità ecclesiale pronta a soffrire ed a impegnarsi con dedizione al servizio del Popolo di Dio, con la ferma consapevolezza che solo nell’unità con il Signore ogni differenza può trovare la sua armonia e la sua piena realizzazione.