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Donna. La parola donna deriva per assimilazione consonantica dal latino dŏmna, forma sincopata del latino classico dŏmĭna, cioè “signora”. L’anatomia della donna presenta, rispetto a quella della fanciulla, anche un assetto di caratteri sessuali secondari che la contraddistinguono rispetto al maschio adulto, come la presenza del seno e la capacità di avere figli.
gravidanza
La gravidanza rappresenta per ogni donna un evento assolutamente speciale.

Un essere umano si sviluppa e cresce attraverso un altro essere umano per poi nascere! Diventare mamma, perciò, è un’esperienza emozionale, fisica e mentale, fortissima. In questa rubrica tratteremo alcuni suggerimenti attraverso i quali aumentare la propria attenzione sul proprio corpo e sul bimbo che si porta in grembo, imparando così a conoscersi meglio proprio mentre lui sta crescendo.

Ma se non si fosse in grado o possibilità di pensare ad un’altra vita?
Economia, società, integrazione sono elementi basilari con cui ogni Donna si trova a confrontarsi nel momento in cui due barrette si tracciano sul test di gravidanza. Mille dubbi quindi assediano la mente.

Magari è il frutto di un rapporto non stabile, oppure adulterino o più semplicemente i futuri genitori non sono pronti a considerarsi talI.

Che fare? Abortire o meno?

L’aborto è l’interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato interruzione volontaria della gravidanza). L’aborto spontaneo è molto più frequente di quanto comunemente si ritenga: i più recenti studi indicano che circa un terzo delle gravidanze termina con un aborto spontaneo. In particolare, Lohstroh, Overstreet, e Stewart hanno rilevato che la somma degli aborti spontanei precoci, che avvengono prima della sesta settimana dall’ultima mestruazione, e degli aborti spontanei successivi alla sesta settimana, fornisce una percentuale totale di aborti spontanei del 35,5% su 100 fecondazioni rilevate. L’aborto spontaneo è l’interruzione di una gravidanza avvenuta in modo naturale, non causata da un intervento esterno. e cause di un aborto nel primo trimestre di gravidanza sono diverse dalle cause di aborto nel secondo trimestre di gravidanza. Nei due casi sono molte e varie, spesso difficilmente riconoscibili, principalmente dovute ad aberrazioni cromosomiche del prodotto del concepimento (embrione o feto), secondariamente a problemi della gestante, tra i quali: Terapia. In passato la terapia più diffusa per l’aborto spontaneo era la dilatazione cervicale e lo svuotamento strumentale dell’utero, per prevenire infezioni che avrebbero potuto causare la sterilità o la morte della donna. L’aborto era spesso diagnosticato quando era già presente una forte emorragia o c’erano evidenti sintomi nella donna. La diagnosi in genere era “sanguinamento vaginale anomalo”. Dagli anni ’90 del secolo scorso, con l’avvento delle ecografie intrauterine e gli studi sull’ormone β-hCG, è possibile diagnosticare la morte del feto prima che si verifichi l’espulsione naturale. L’approccio terapeutico per l’aborto ritenuto è di due tipi: attesa dell’espulsione spontanea del prodotto del concepimento oppure sua rimozione attraverso curettage chirurgico (raschiamento) o isterosuzione. L’aborto spontaneo spesso si risolve naturalmente con l’espulsione del materiale fetale e questo tipo di approccio, oltre a permettere di studiare l’evoluzione della patologia in modo più completo, evita i rischi connessi con la tecnica di svuotamento che potrebbe causare traumi all’utero con possibili complicazioni per le gravidanze future. In genere si rispetta la scelta della donna che può voler aspettare che la natura faccia il suo corso o ridurre i tempi affidandosi al chirurgo. Altre terapie accreditate sono di tipo farmacologico, come l’uso delle prostaglandine e gli anti-progestinici, in tecniche analoghe all’interruzione volontaria di gravidanza. Questi farmaci favoriscono l’espulsione spontanea del materiale fetale, nel caso di aborto spontaneo, già spento. Spesso il prodotto del concepimento espulso precocemente viene controllato istologicamente per una differenziazione da altro materiale. In caso di aborti multipli il controllo istologico provvederà anche una mappa cromosonica.

Aborto nel secondo trimestre (parto pretermine)

Abbiamo due casi dell’aborto in fase avanzata:

  • il feto è ancora vivo
  • il feto è morto.

Nel primo caso si ha una dilatazione della cervice senza contrazioni, che causa un parto indolore, e quindi l’espulsione del feto, che muore per immaturità.

Nel secondo caso si avrà un travaglio, ed un parto tradizionale, spesso accompagnato da emorragie. La donna che ha subito un aborto può aver bisogno di sostegno psicologico che aiuti a gestire il dolore della perdita. Può rivelarsi in ogni caso utile il sostegno alla donna da parte delle reti sociali e familiari in questa fase, anche per ottenere una maggiore partecipazione della stessa nei confronti delle terapie. L’Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) o aborto provocato consiste nell’interruzione dello sviluppo dell’embrione o del feto e nella sua rimozione dall’utero della gestante. Può essere provocato per via chirurgica o chimica. La pratica dell’aborto volontario viene svolta in buona parte del mondo, a discrezione della donna nei primi mesi della gestazione. Può essere motivata da ragioni di ordine medico, come la presenza di gravi malformazioni al feto, di pericolo per la salute della madre, nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai danni della madre o per altri motivi indipendenti dalla condizione di salute della madre o del feto: come la condizione economica, familiare.

    ABORTO IN SVIZZERA

In Svizzera, il 1o ottobre 2002 è entrata in vigore la nuova legislazione sull’aborto che, entro le prime 12 settimane, dà alla donna il diritto di decidere lei stessa dell’interruzione di una gravidanza non desiderata (soluzione dei termini). Dopo le 12 settimane, l’interruzione della gravidanza è autorizzata solo se, in base al giudizio di un medico, è necessaria per evitare alla gestante il pericolo di un grave danno fisico o di una grave angustia psichica.

Non è necessario un secondo giudizio medico.

Con il tempo, è cambiato anche il punto di vista legislativo, dal 26 gennaio 2010, un gruppo di parlamentari, col sostegno dell’organizzazione “Mamma” (già “Per la madre e il bambino” / ASMB), ha lanciato l’iniziativa “Il finanziamento dell’aborto è una questione privata”. L’iniziativa chiede che “fatte salve rare eccezioni, l’interruzione di gravidanza e l’embrioriduzione non sono incluse nell’assicurazione obbligatoria”, vuole dunque stralciare l’aborto dal catalogo delle prestazioni dell’assicurazione malattie di base.

L’iniziativa è stata depositata il 4 luglio 2011 – poco prima della fine del termine di 18 mesi per la raccolta delle firme – con 109’600 firme valide (100’000 è il minimo necessario).

Il dubbio che sorge spontaneo è: ”Se non posso permettermi una assicurazione privata?”.

Assistenza medica privata come in America? Solo chi ha mezzi e denaro può usufruirne?

L’iniziativa viene difesa come un contributo alla riduzione dei costi della salute e del numero degli aborti.

Secondo il consigliere nazionale Peter Föhn (UDC), presidente del comitato, l’interruzione di gravidanza sarebbe una “prestazione inutile” e non avrebbe niente a che fare con una malattia. L’assicurazione malattie dovrebbe coprire solo le prestazioni le più importanti.

Il numero d’aborti in Svizzera ha cominciato a diminuire in modo importante verso la fine degli anni 60. Si è stabilito a livello basso negli anni 90:

      • Le IVG legali sono passate da 14’000-16’000 nel 1970 a circa 10’000-11’000 oggi: una diminuzione del 30% quasi .
      • Per gli anni 50 e 60, si stimava a 50’000 il numero d’aborti illegali; oggi sono praticamente spariti. Sin dagli anni 80 non ci sono quasi più state condanne per aborto illegale.
      • Attualmente (2012) con un tasso di 6,7 aborti per 1000 donne di 15-44 anni la Svizzera fa parte del gruppo di paesi con il tasso più basso di IVG.
      • Il tasso per 100 nascite è di 12,75/100. In altre parole, circa una su 9 gravidanze viene interrotta, mentre negli anni 60 la proporzione si stimava a 1 interruzione su 3 gravidanze.

I motivi di questa evoluzione: uno spirito aperto di fronte alla sessualità, la divulgazione della pillola contraccettiva (dal 1961), l’educazione sessuale e l’importante lavoro effettuato dai Centri di pianificazione familiare.

Ogni donna può trovarsi una volta – o talvolta anche più volte – confrontata a questa problematica durante il periodo fertile della sua vita (circa 60% delle IVG sono dovute a un fallimento della contraccezione!).

In Svizzera, una donna su cinque o sei avrà almeno un aborto nella sua vita. Inoltre va considerato che il numero d’IVG praticate in Svizzera sulle adolescenti, è molto ridotto. Infatti circa i due terzi degli interventi riguardano donne di 25 e più anni. Le donne di origine straniera sono fortemente sovra-rappresentate in quanto che nella popolazione generale delle donne dai 15 ai 44 anni esse rappresentano il 27%, sull’insieme delle IVG invece circa il 50% degli interventi riguarda le donne immigrate. Gli appositi Centri di pianificazione familiare degli ospedali dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) rappresentano il punto di riferimento per tutte le questioni al proposito. In Ticino il numero delle interruzioni di gravidanza non ha subito grosse fluttuazioni negli ultimi anni. Nonostante una legge molto restrittiva, vigente fino al 30 settembre 2002, la pratica dell’IVG non ha smesso di liberalizzarsi. Dagli anni 70 fino al 2002, il numero di cantoni “liberali” è passato da 6 a 19. Nel 2002 solo in 3 cantoni era ancora impossibile abortire. Già negli anni 90, una donna che decideva di interrompere una gravidanza poteva quasi sempre ottenere l’autorizzazione, ma non sempre ancora nel Cantone nel quale essa risiedeva. Vediamo la legislazione in essere, nel particolare:

  • Art. 118 Interruzione punibile della gravidanza

1 Chiunque interrompe una gravidanza con il consenso della gestante, istiga una gestante ad interrompere la gravidanza o le presta aiuto nel farlo, senza che le condizioni dell’articolo 119 siano adempiute, è punito con una pena detentiva1 sino a cinque anni o con una pena pecuniaria1.

2 Chiunque interrompe una gravidanza senza il consenso della gestante è punito con una pena detentiva1 da uno a dieci anni.

3 La gestante che interrompe la gravidanza da sola o con l’aiuto di un terzo o partecipa altrimenti a interromperla dopo la dodicesima settimana dall’inizio dell’ultima mestruazione, senza che le condizioni dell’articolo 119 capoverso 1 siano adempiute, è punita con una pena detentiva1 sino a tre anni o con una pena pecuniaria1.

4 Nei casi di cui ai capoversi 1 e 3, l’azione penale si prescrive in tre anni.

1Nuova espressione in vigore dal 1.1.2007

  • Art. 119 Interruzione non punibile della gravidanza

1 L’interruzione della gravidanza non è punibile se, in base al giudizio di un medico, è necessaria per evitare alla gestante il pericolo di un grave danno fisico o di una grave angustia psichica. Il pericolo deve essere tanto più grave quanto più avanzata è la gravidanza.

2 L’interruzione della gravidanza non è nemmeno punibile se, su richiesta scritta della gestante che fa valere uno stato di angustia, è effettuata entro dodici settimane dall’inizio dell’ultima mestruazione da un medico abilitato ad esercitare la professione. Prima dell’intervento, il medico tiene personalmente un colloquio approfondito con la gestante e le fornisce tutte le informazioni utili.

3 Se la gestante è incapace di discernimento è necessario il consenso del suo rappresentante legale.

4 I Cantoni designano gli studi medici e gli ospedali che adempiono i requisiti necessari per praticare correttamente l’interruzione della gravidanza e per fornire una consulenza approfondita.

5 Qualsiasi interruzione della gravidanza dev’essere annunciata a fini statistici all’autorità sanitaria competente, nel rispetto tuttavia dell’anonimato della donna interessata e del segreto medico.

  • Art. 120 Contravvenzioni commesse dal medico

1 Il medico che interrompe una gravidanza in applicazione dell’articolo 119 capoverso 2 e che prima dell’intervento omette di:

      1. chiedere alla gestante una richiesta scritta;
      2. tenere personalmente un colloquio approfondito con la gestante e di fornirle tutte le informazioni utili, informarla sui rischi medici dell’intervento e consegnarle, contro firma, un opuscolo contenente:
        1. un elenco dei consultori messi a disposizione gratuitamente,
        2. una lista delle associazioni e degli organismi suscettibili di fornire un aiuto morale o materiale,
        3. informazioni sulle possibilità di adozione del nascituro;
        4. e assicurarsi personalmente che la gestante di meno di sedici anni si sia rivolta a un consultorio per minorenni, è punito con la multa.

2 È punito con la medesima pena pure il medico che omette di annunciare all’autorità sanitaria competente l’interruzione della gravidanza, secondo l’articolo 119 capoverso 5.

  • Art. 121 Abrogato dalla legge federale del 18 marzo 1994 sull’assicurazione malattie

 

  • “… interruzione non punibile della gravidanza ai sensi dell’articolo 120…” viene sostituito da “…articolo 119 del codice penale…”: Art. 30 Interruzione non punibile della gravidanza

In caso d’interruzione non punibile della gravidanza ai sensi dell’articolo 119 del Codice penale, l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie assume gli stessi costi delle prestazioni in caso di malattia.

Come si può limitare la libertà di un individuo, trascendendone dal sesso, dalla volontà di avere prole. E’ possibile e giusto ricreare la differenza ricchi, poveri? E’ giusto mettere al mondo un figlio, vivere la gravidanza, consapevole che sarà un esistenza che non avrà possibilità di istruzione, cultura ed educazione se non che di stenti o adozione? Dove la libertà di scelta?

Questi conservatori sono proprio forti, vero? Sono tutti a favore dei non nati, farebbero di tutto per i non nati, ma una volta che sei nato, sono c… tuoi!

George Carlin, Back in Town, 1996

Se l’aborto è omicidio, avrà almeno l’attenuante della legittima difesa.

Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979

dr.ssa Fabiana Traversi