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Qualche giorno fa il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha indetto una conferenza stampa annunciando un calo tendenziale medio del 20% nelle nuove cause civili iscritte a Gennaio del 2015, rispetto all’anno precedente, sulla base di un campione di 15 tribunali.
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“Possiamo dire che la febbre del sistema e’ scesa in modo consistente. Dai dati abbiamo una diminuzione del venti per cento del numero delle cause in ingresso, con risultati abbastanza omogenei. E’ un risultato positivo – ha commentato il Ministro – il sistema cosi’ puo’ affrontare l’arretrato ed assicurare tempi piu’ rapidi. Possiamo dire che le norme funzionano con un particolare successo soprattutto per quanto concerne le separazioni ed i divorzi realizzati davanti agli ufficiali di stato civile (ove è stato registrato un calo del 30 %). Stanzieremo una cifra considerevole in favore degli arbitrati, circa dieci milioni. Dobbiamo battere sul ferro che e’ caldo per avere risultati ancora migliori”.

Tornando ai dati diffusi dalla Direzione Generale di Statistica del Ministero della Giustizia, nel 2014 le nuove cause sarebbero diminuite del 13,5% rispetto al 2013 pari a circa 378.000 procedimenti in meno e nel 2015, se il dato di Gennaio sarà confermato in tutti i tribunali e per tutto l’anno, potrebbero diminuire addirittura di ulteriori 500.000 procedure. Se si considera che nel 2013 i tribunali ordinari hanno ricevuto 2.813.069 nuove iscrizioni, nel 2015 le nuove cause potrebbero assestarsi in meno di 2.000.000. Considerando che la capacità produttività dei giudici dei tribunali ordinari è di circa 2.800.000 procedimenti, la differenza tra iscrizioni e definizioni di 800.000 unità consentirebbe di azzerare il pendente di poco più di 3.000.000 di cause civili entro il 2019.

Un risultato, se raggiunto, francamente straordinario che comporterà la drastica diminuzione della durata dei processi civili e i relativi benefici economici, misurati dalla Banca d’Italia e dal Fondo Monetario Internazionale, pari ad alcuni punti di Pil oltre ad un aumento degli investimenti ed un espansione dell’erogazione di credito alle aziende.