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Come ogni primavera, al fiorire della campagna, mi lancio nella raccolta di fiori per tutti gli usi possibili. La maggior parte del mio bottino finisce essiccata in mazzetti decorativi o ben tappata in barattoli per farne tisane ma una parte la conservo gelosamente per mangiarla!
borrago
Da alcuni anni a questa parte, cucinare con i fiori, è diventata una moda gastronomica ma i fiori si trovano spesso nella cucina tradizionale anche più recente; nella maggior parte dei casi vengono semplicemente fritti (fiori di zucchina, sambuco o robinia) ma sono presenti anche nelle zuppe (malva o borragine) o vengono canditi, come le violette candite che accompagnavano i marrons glacés: un tempo erano vere violette e non fiori di zucchero come accade oggi. In realtà, poi, alcuni fiori li consumiamo regolarmente e senza neanche considerarli tali come i carciofi, il cavolfiore o il broccolo romano o siciliano che sia; questi alimenti finiscono nei nostri piatti come generiche verdure mentre invece sono i boccioli delle rispettive piante.

L’uso dei fiori in cucina è antico quanto la cucina stessa, poiché in passato le pietanze erano insaporite e arricchite solo con prodotti naturali, il loro uso diffuso in ogni angolo della terra; ovviamente le varietà variano da zona a zona: in Cina o in Giappone si consumavano i crisantemi o i fiori di loto e nel mondo arabo (e non solo) si utilizzano i petali di rosa per farne acqua di rose per aromatizzare i loro famosi dolci.

Va ricordato, però, che non tutti i fiori sono commestibili, le varietà eduli – almeno nelle nostre zone- sono una cinquantina e che, per poter essere mangiati in tutta serenità, i fiori devono essere raccolti in zone prive di inquinamento – come per tutte le erbe spontanee – o coltivati a questo scopo; non è il caso, quindi, di mangiare i fiori dei vivai o i fiori ornamentali dei fiorai perché vengono sottoposti a trattamenti chimici.

Come dicevamo i fiori in cucina sono tornati con una certa prepotenza tanto che possiamo trovarli in vendita, già confezionati, nei supermercati e molte ricette e informazioni si trovano anche nei siti più disparati come il sito di Migros da cui possiamo prendere spunto sulle varietà di fiori edibili o il sito dei Produttori Svizzeri di Latte che ci offre delle ricette che utilizzano, appunto, i fiori e tantissime altre in cui campeggiano i loro prodotti lattiero caseari.

Nel corso del tempo, malgrado l’uso dei fiori a scopo alimentare risalga ad epoche antichissime, compaia in antichi testi religiosi e fosse comune tra i romani, i Celti o la Londra del 1600, ai nostri giorni il consumo più diffuso che si fa dei fiori è legato al loro valore terapeutico ed essi vengono sorbiti in tisane, infusi o in vini e liquori mentre vale senz’altro la pena di recuperare, almeno in alcune semplici preparazioni, questo elemento che è al tempo decorativo e gustoso, potremmo prendere l’abitudine di profumare le insalate e le macedonie oppure potremmo aromatizzare l’aceto o l’olio o, anche, lo zucchero e il miele; in effetti il problema più grande è la raccolta e la preparazione dei fiori perché spesso è un vero lavoro da certosino!

Innanzitutto i fiori vanno raccolti al mattino e conservati in sacchetti di carta, in frigo, dopo averli puliti delicatamente e fatti asciugare per bene, poi, a seconda della ricetta, vanno tolti i gambi e, a volte, vanno utilizzati solo i petali….in tutti i casi, comunque, prima di gustare un po’ di profumo rubato alla Primavera, bisogna armarsi di molta pazienza!

MdP