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Sul numero n. 8/9, agosto/settembre 2016, della Gazzetta Svizzera, appena pubblicato, appare l’interessante articolo sul Premio internazionale Samarelli ricevuto da Isabella Christina Felline, scrittrice italosvizzera che vive tra libri e bambini e che gentilmente ha risposto ad alcune domande.
Isabella Christina Felline
Un nome metà italiano e metà svizzero, che significa?
Scherzando dico che mi chiamo “Isabella con l’H”: mia madre è svizzera di Herzogenbuchsee, mio padre italiano salentino, io sono nata a Berna e lì ho vissuto i primi anni della mia vita. Poi per motivi di studio e lavoro ho vissuto in molti luoghi, in Italia ed all’estero, ho la doppia cittadinanza, italiana e svizzera e attualmente vivo a Montefiascone, in Italia, sul lago di Bolsena e torno in Svizzera ogni volta che posso. Scrivo e progetto libri per bambini, viaggio tra scuole e biblioteche per sensibilizzare sull’importanza della lettura sin dalla prima infanzia: un bambino esposto ai libri cresce con una personalità più equilibrata, con maggiori competenze linguistiche e relazionali; i vantaggi dei libri per bambini sono ampiamente documentati da pediatri e psicologi ed io mi dedico da anni a questo delicato e prezioso mondo librario.

Di cosa parlano i tuoi libri?
Sono principalmente libri illustrati, sembrano per bambini ma sono indirizzati anche agli adulti, affrontano vari temi: Animali di versi, per esempio parla di Diversità, in senso lato, usando la metafora degli animali; Tipi da bicicletta gioca con i vari modelli di bici come simbolo del ciclo della vita di ognuno di noi, dal triciclo in poi; Cotto a puntino e Questione di ingranaggi trattano di temi emotivi e sentimenti, con modalità e fasce d’età diverse: in uno uso gli ingranaggi meccanici per far comprendere i meccanismi dell’amicizia o della solitudine o dell’amore, nell’altro gioco con una specie di ricettario dei sentimenti, dove si passa dal colpo di fulmine, rapido come una cottura col forno a microonde al senso dell’abbandono o dell’attesa logorante del sentirsi come su una graticola, ecc. Poi ho scritto libri sull’identità (Come sassi), sui giochi di parole, un libro “piantabile”, Libro fiore, che invita a seguire la propria strada per far germinare il seme che ci viene dato alla nascita fino a farlo diventare fiore; l’ultimo libro, Naso che guarda, che è un percorso olfattivo, una sorta di passeggiata in una città dove camminiamo ogni giorno, è una caccia agli odori che ci orientano nel mondo fino a portarci nel luogo rassicurante della nostra casa.
Mi piace scrivere libri che possano stimolare domande, aprire finestre, a volte mi piace entrare in profondità nell’ovvio prezioso che abbiamo sotto gli occhi e ci sfugge perché abbiamo pregiudizi o semplicemente perché abbiamo fretta, sono libri che allenano i bambini alle domande e riportano gli adulti a quello stato sano di curiosità per le cose della vita, non dando nulla per scontato.
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Fai anche laboratori in scuole, associazioni, librerie?
Sì, la maggior parte del mio lavoro è costituita da laboratori con i bambini, solitamente ispirati ai miei libri, seminari, corsi di formazione, festival di letteratura ed educazione. Il contatto diretto dà sostanza a tutto il lavoro di scrittura, permette uno scambio reciproco di arricchimento: il pubblico sperimenta sul campo e fa domande, io vivo il privilegio di incontrare chi mi legge e si innesca un circolo virtuoso di nuova linfa per nuovi progetti. A volte costruiamo progetti mirati con le scuole o con alcune associazioni e questi viaggi durano l’intero anno scolastico.

Sei una scrittrice italosvizzera, quanto è importante la Svizzera per i tuoi libri?
Tanto! È la mia ricchezza, di vita, di pensiero, di linguaggi. Anche quando non sembra le parole hanno radici nella madrelingua. I contesti dei miei libri certamente hanno anche un cuore svizzero, attingono a quella parte di me e del mio vissuto e prendono forma di poesie e racconti anche quando sono scritti in italiano.

Progetti e pubblichi libri soprattutto per ragazzi, scrivi anche in tedesco?
I miei libri sono attualmente pubblicati in Italia ma ho scritto anche testi in tedesco e mi piacerebbe molto poter lavorare anche con editori svizzeri, sia con edizioni tradotte che con nuovi progetti editoriali. Editori che leggete la Gazzetta Svizzera, fatevi avanti, in primavera sarò a Bologna alla Fiera internazionale del libro per ragazzi per incontrare nuove case editrici!

Tu che lavori con le parole, cosa pensi della lingua svizzera?
Che è meravigliosa! Le lingue hanno mille sfumature legate ai luoghi dove nasci e dove vivi. Il mio amico poeta Bruno Tognolini dice che le lingue sono organi d’amore e ha ragione: gli accenti e i dialetti raccontano di te e dei tuoi posti nel mondo, delle tue origini e dei tuoi percorsi, degli incontri, tutti. Mi diverto tanto a parlare in dialetto bernese con mia zia Lotti, io che lavoro con le rime mi gusto i suoni e la musica delle parole: siamo capaci entrambe di ridere per ore quando dico Haubi Eufi!

Che cosa ti ispira e qual è la situazione o il luogo ideale per scrivere?
Tutto mi ispira: grandi temi, cose comuni e realtà che passano inosservate: tutto è stimolante quando ti poni in ascolto. È l’ascolto l’incipit di tutto, l’ascolto dà dignità all’esistenza, senza ascolto non c’è scrittura.
I luoghi che mi ispirano sono tutti e nessuno: a volte ti pianti gobbo sulla scrivania per ore, ti si intorpidiscono le gambe e scrivi e scrivi come un fiume; altre prendi appunti al parco sull’inseparabile quadernino che hai nella borsa perché ti è venuta un’idea da bloccare che altrimenti scappa; altre volte devi accontentarti di stenografare incomprensibili appunti sul telefonino mentre sei in fila alla cassa di un supermercato.
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Perché scrivi proprio libri per bambini e ragazzi?
I libri per bambini e ragazzi oggi sono in crescita e di altissima qualità, testi e illustrazioni sono studiati nei minimi particolari in modo da avere più livelli di lettura e quindi essere apprezzabili anche dagli adulti. La scrittura deve essere semplice (non banale, ma semplice!), per raggiungere in poche parole il cuore di tutti. Molti adulti leggono questi libri, trovando tra le righe messaggi diretti a loro come in una caccia al tesoro. Spesso dico che a differenza dei libri per gli adulti i libri per bambini e ragazzi sono “anche” per bambini e ragazzi. Scrivo per loro perché credo nella loro forza, hanno una marcia in più, sono persone in formazione, hanno una fascia d’età dove leggi le cose e ti restano dentro, sono un futuro da coltivare con cura, sono delle promesse, sono come boccioli che diventeranno fiori.

Per chi ti volesse contattare come può fare?
Ho un profilo FB: Isabella Christina Felline e un indirizzo e-mail: icfelline@yahoo.it e sono contattabile attraverso i miei Editori: Uovonero Edizioni, Fulmino Edizioni Ludoteca Parole, Coccole Books ed Ouverture Edizioni. Inoltre partecipo alle varie fiere editoriali. A volte ci vuole un po’ di tempo ma rispondo a tutti!