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L’attenzione al contenimento degli sprechi alimentari, all’ambiente ed alle spese non può fermarsi durante il periodo estivo.

Il 29 luglio è stato l’overshoot day 2019, il giorno in cui abbiamo esaurito le risorse che il pianeta Terra ha messo a disposizione dell’uomo. Da quella data in poi, tutto quello che consumiamo non è rinnovabile e impoverisce il pianeta anche per gli anni futuri. La data dell’overshoot day “è data dal rapporto tra la biocapacità del pianeta, ossia l’ammontare di tutte le risorse che la Terra è in grado di generare annualmente, e l’impronta ecologica dell’umanità, ossia la richiesta totale di risorse per l’intero anno”. Ogni Paese ha il suo overshoot day: Svizzera ed Italia, ad esempio, hanno esaurito le risorse già nel mese di maggio.

Per questo la riduzione degli sprechi e l’attenzione ai consumi sono temi che non devono essere mai dimenticati e sui quali dobbiamo concentrarci maggiormente soprattutto in periodi in cui siamo più portati a concederci qualche strappo alla regola: festività e vacanze.

La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi “ha presentato a Milano il suo manifesto per una ristorazione sostenibile, alcune linee guida per i professionisti ed un decalogo contro lo spreco” utilizzabile in vacanza e, tutto l’anno, nella cucina casalinga:
1 fare una spesa, quando possibile, quotidiana riflettendo su quantitativi e tempi di deperimento dei prodotti alimentari;
2 cucinare porzioni commisurate all’appetito dei commensali in modo da non creare avanzi;
3 imparare a conservare i cibi nel migliore dei modi per poterli utilizzare più a lungo;
4 utilizzare tutte le parti dei prodotti acquistati per ottimizzare la spesa fatta e ridurre sprechi e scarti;
5 controllare la data di scadenza dei prodotti in modo da organizzare la preparazione e il consumo delle pietanze;
6 scegliere prodotti con imballi ridotti e facilmente riciclabili pensando ad un successivo smaltimento corretto;
7 riutilizzare il cibo avanzato anche rielaborandolo in ricette specifiche;
8 limitare l’uso delle stoviglie sia quando mangiamo all’aperto in pic-nic al mare o in montagna, sia in casa per ridurre ulteriormente l’inquinamento anche nel rispetto dei luoghi di villeggiatura che ci ospitano;
9 quando, in vacanza, si decide di mangiare fuori casa, scegliere il ristorante in modo consapevole perché “é una opportunità da non sprecare per conoscere la cucina e i prodotti tipici del luogo” in cui si trascorre la villeggiatura;
10 al ristorante, se non si consuma tutto il pasto, chiedere di poter portare via quanto non si è mangiato con quella che in inglese si chiama Doggy Bag e che la FIPE ha chiamato, con alcuni ristoranti italiani che aderiscono al progetto: Il Rimpiattino. Fonte: FIPE
Photo: Pixabay.com