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La mostra “Paesaggi”, allestita presso il Kunsthaus di Zurigo in Svizzera, presenta uno spettacolare panorama della pittura di paesaggio. Vi si possono vedere 60 importanti opere della collezione datate dal 1500 al 1800 e provenienti dalle Fiandre, dall’Olanda e dall’Italia.

Il percorso espositivo inizia con alcuni dipinti del tardo Medioevo, in cui il paesaggio è utilizzato principalmente per animare una scena biblica (la nascita di Gesù, ad esempio) e per evidenziarla. Seguono i paesaggi dell’arte olandese e italiana del XVI secolo. Il fiammingo Jan Brueghel il Vecchio, particolarmente ben rappresentato, segna l’inizio della grande era della pittura di paesaggio: nel XVII secolo, la pittura olandese è la prima a portare questo genere a nuove vette.

Per il barocco invece la natura è una seconda bibbia: gli artisti olandesi, principalmente di fede protestante, abbandonano i motivi religiosi propriamente detti e sviluppano una ricca tradizione di pittura di paesaggio. Possiamo ammirare opere di Hendrick Avercamp, Jan van Goyen, Jacob van Ruisdael, Nicolaes Berchem e un eccezionale piccolo dipinto di Margareta de Heer, artista da scoprire, che combina la vista di un paesaggio lontano con una scena di giardino in un primo piano.

La presentazione della pittura di paesaggio olandese si apre quindi con dipinti realizzati contemporaneamente in Italia. Oltre a Domenichino e Salvator Rosa, ognuno rappresentato da un dipinto, possiamo ammirare due splendidi dipinti di Claude Lorrain, pittore originario della Francia ma che ha svolto la maggior parte del suo lavoro in Italia: uno appartiene alla collezione Kunsthaus, l’altro appartiene a un prestito permanente. Alcuni dei principali paesaggi italiani del XVIII secolo, come Bernardo Bellotto, costituiscono il cuore della presentazione.

All’occhio attento, la prospettiva si apre sulla produzione artistica all’alba del Novecento, epoca in cui i rappresentanti della modernità si sono proposti di integrare le proprie visioni nella scelta dei motivi e nella produzione pittorica. Nei paesaggi della prima modernità, artisti come Van Gogh, Segantini e Monet danno una reazione diversa e straordinariamente potente alle vaste terre di cui gli antichi maestri avevano dato un’immagine così sorprendente. La presentazione non convenzionale di questi dipinti evidenzia particolarmente bene questa nuova visione.
La mostra “Paesaggi” sarà visitabile presso il Kunsthaus di Zurigo (ZH), fino all’8 novembre 2020.

Fonte: www.kunsthaus.ch
photo: pixabay