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Il 22 ottobre si è tenuto il ventitreesimo incontro del Comitato misto Svizzera Unione europea (UE) per l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC), svoltosi in videoconferenza a causa del coronavirus. Le delegazioni della Svizzera, dell’UE e dei suoi Stati membri hanno affrontato varie questioni relative all’attuazione e allo sviluppo dell’ALC e colto l’occasione per sottolineare l’ottima collaborazione nel gestire l’emergenza sanitaria.

Il Comitato misto Svizzera UE si riunisce di norma una volta l’anno per fare il punto sull’attuazione dell’ALC. La delegazione svizzera era guidata dalla vicedirettrice della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), Cornelia Lüthy, mentre la delegazione dell’UE – per la prima volta – da Clara Ganslandt, capodivisione Europa occidentale presso il Servizio europeo per l’azione esterna.

Le due parti hanno espresso soddisfazione per l’ottima collaborazione tra la Svizzera, l’UE e gli Stati membri nel gestire l’emergenza sanitaria.

Tra i principali fatti accaduti dopo l’ultimo incontro del Comitato misto nel giugno 2019, la delegazione svizzera ha ricordato il no all’iniziativa popolare “Per un’immigrazione moderata”, ottenuto con oltre il 61 per cento dei voti; risultato, questo, che testimonia il sostegno alla via bilaterale. Gli ultimi sviluppi relativi all’accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE non sono stati tuttavia approfonditi durante la videoconferenza.

Dopo vari interventi della Svizzera in seno al Comitato misto, le delegazioni sono riuscite a trovare una soluzione alle difficoltà legate all’acquisto di immobili da parte di cittadini svizzeri in Croazia. In seguito a un cambio di politica da parte delle autorità croate, i cittadini svizzeri possono ora acquistare immobili senza dover dimostrare di aver soggiornato nel Paese per un periodo minimo. Le delegazioni hanno accolto con favore la soluzione trovata.
Le delegazioni hanno fatto il punto sullo sviluppo dell’ALC. È infatti in corso una revisione dell’allegato relativo al riconoscimento delle qualifiche professionali per integrare gli sviluppi più recenti. Nel contesto della Brexit, sarà introdotto un nuovo protocollo relativo alla sicurezza sociale al fine di garantire i diritti acquisiti e quelli in fase di acquisizione dei cittadini del Regno Unito nei rapporti tra la Svizzera e l’UE.

Fonte: sem.admin.ch