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La Centrale dell’Acqua di Milano avvia una stagione di studio della cultura politecnica con una mostra d’eccezione: “Primo Levi. Figure”.

Dopo una prima assoluta alla GAM di Torino lo scorso anno, viene proposta al grande pubblico a Milano una selezione dei lavori in filo metallico realizzati dallo scrittore torinese nel periodo 1955/1975. L’evento è realizzato insieme al Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, col patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah.

17 lavori molto particolari che raccontano un aspetto poco noto di Levi, testimone, scrittore, uomo di scienza, cultura politecnica e chimico, destinati ad amici o a impreziosire la libreria di casa.

Gli oggetti manufatti di Levi sono stati allestiti con un progetto suggestivo di Gianfranco Cavaglià con Annarita Bertorello che colloca il visitatore in relazione intima con il singolo lavoro di Levi per scorgerne la forza evocatrice e il metodo straordinario di realizzazione. L’allestimento delle 17 opere studiato per la Centrale dell’Acqua dialoga con le significative tracce di archeologia industriale e di memoria del lavoro manuale presenti in Centrale, creando una sincretica risonanza tra le sculture di Primo Levi e la pulizia progettuale ed estetica degli strumenti di ingegneria idraulica di inizio ‘900. La mostra è stata curata da Fabio Levi (direttore del Centro Studi Primo Levi) e Guido Vaglio che ha realizzato un tour virtuale ‘immersivo’ per aprire comunque al pubblico la mostra “Primo Levi. Figure” che, per il momento è visitabile virtualmente, fino a quando tornerà possibile visitarla di persona (con ingresso gratuito).

L’esposizione inaugurata il 3 dicembre 2020, resterà allestita fino al 28 febbraio 2021.
Gli straordinari oggetti sono i primi protagonisti di un viaggio che la Centrale dell’Acqua propone a Milano all’interno di una cornice di oltre 200 appuntamenti chiamata “#InCentrale”, che fino a luglio 2021 sarà incentrata sul ruolo dei saperi tecnici nella società contemporanea e sulla dimensione identitaria della città.

Fonte: www.centraleacquamilano.it
photo: pixabay