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Nella sua seduta del 31 marzo 2021, il Consiglio federale ha avviato la consultazione sul controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)». Anche il Consiglio federale vuole rafforzare la protezione della natura. Tuttavia, è dell’avviso che l’iniziativa si spinga troppo oltre, poiché limiterebbe in modo eccessivo il margine d’azione di Confederazione e Cantoni. Con il controprogetto indiretto, il Consiglio federale intende creare sufficiente spazio vitale per piante e animali.

L’iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)» depositata l’8 settembre 2020 dall’associazione promotrice «Sì alla natura, al paesaggio ed al patrimonio edilizio» chiede una maggiore protezione della biodiversità e del paesaggio. Con una modifica della Costituzione federale, l’iniziativa intende obbligare la Confederazione ed ora anche i Cantoni a proteggere ed a conservare la biodiversità ed il paesaggio. A tal fine, chiede che vengano messi a disposizione più fondi pubblici.

Anche il Consiglio federale vuole rafforzare la protezione e la promozione della diversità biologica e paesaggistica, che riveste un’importanza fondamentale per la società e l’economia. Tuttavia, ritiene che l’iniziativa si spinga troppo oltre, poiché limiterebbe in modo considerevole il margine d’azione di Confederazione e Cantoni.

Il punto centrale del controprogetto indiretto è designare nella LPN il 17% del territorio nazionale come zona di protezione della biodiversità, un obiettivo cui il Consiglio federale si era già orientato nella sua Strategia Biodiversità Svizzera del 2012.

Attualmente tale quota è pari al 13,4%. Fissare tale percentuale nella legge consente al Consiglio federale di rafforzare il suo mandato di assicurare la superficie necessaria alla biodiversità in tutto il Paese e per ogni tipo di ambiente. Questo può essere raggiunto, per esempio, integrando e ampliando i biotopi regionali e locali o estendendo le riserve forestali. Un progetto, quest’ultimo, già in corso.

Tuttavia, per conservare e promuovere a lungo termine la biodiversità ed i relativi servizi per l’economia e la società, non basta disporre di superfici sufficienti. Occorrono aree di qualità volte a soddisfare le esigenze delle specie e arrestarne la perdita. Con il controprogetto indiretto, il Consiglio federale, in collaborazione con i Cantoni, intende migliorare la protezione e l’interconnessione degli spazi vitali per la fauna selvatica come pure rafforzare la compensazione ecologica nelle zone urbane. In termini concreti, gli interventi promossi in tal senso dovranno per esempio tradursi nella creazione di elementi seminaturali, come aree verdi, spazi riservati alle acque, foreste urbane, specchi d’acqua o tetti e facciate rinverditi. Una maggiore prossimità allo stato naturale è infatti preziosa sia per la biodiversità che per popolazione.

Infine, il Consiglio federale intende promuovere la bellezza e l’attrattiva degli insediamenti e dei paesaggi svizzeri attraverso una cultura edilizia caratterizzata da un approccio globale. Questa cultura richiede un ulteriore sviluppo, in termini di qualità e di sostenibilità, della zona urbana esistente e una progettazione del paesaggio di qualità elevata. Per raggiungere questo obiettivo, il controprogetto propone di inserire nella legge una cultura edilizia di qualità. Oggi le disposizioni che obbligano i Cantoni a tenere conto degli inventari federali nelle loro pianificazioni sono disciplinate a livello di ordinanza. In futuro verrebbero sancite dalla legge, una modifica che rafforzerebbe la certezza del diritto.
Il 31 marzo 2021 il Consiglio federale ha avviato la consultazione sul controprogetto indiretto all’Iniziativa biodiversità, che durerà fino al 9 luglio 2021.

Fonte: www.uvek.admin.ch
Photo: pixabay