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L’Istituto Svizzero di Milano presenta la mostra site specific Talking Measures or How to Lose Track.

Li Tavor e Nicolas Buzzi coltivano interesse per la musica, il suono e l’architettura. Il loro progetto Talking Measures or How to Lose Track, sviluppato appositamente per gli spazi espositivi dell’Istituto Svizzero a Milano, si nutre di questi interessi e rende sperimentabili per le visitatrici e i visitatori le connessioni tra suono, architettura e il corpo che si muove al suo interno.

L’allestimento, concepito attraverso un approccio interdisciplinare sviluppando un’alchimia di suoni, installazioni e creazioni sonore, è un’installazione musicale alla ricerca del significato odierno della molteplicità dei modi possibili di relazionarsi. Il lavoro si occupa della relazione tra spazio e corpo e dei confini fluidi della percezione in relazione a sistemi metrici universalmente definiti. Mentre spesso ci troviamo in situazioni in cui le relazioni diventano tangibili e reali attraverso misure standardizzate e il loro significato sociale, l’installazione cerca di incoraggiare altre linee di orientamento meno efficienti o solide. Trattando la musica, il suono e le onde sonore come entità fisiche, generatrici di spazio, i due artist* creano una rete di relazioni spaziali che il corpo, il nostro corpo di spettatrici e spettatori, può seguire o perdere di vista.

Entrando nell’Istituto Svizzero siamo circondati da uno spazio acustico definito, creato da otto voci, che suonano dagli angoli dello spazio. Mentre le posizioni delle otto fonti sonore definiscono e misurano lo spazio fisico reale, le voci umane che ascoltiamo lo dissolvono di nuovo, creando un secondo spazio, molto personale, e stabilendo così una vicinanza intuitiva. Questo tipo di ambiguità è incrementata dalla presenza di diversi oggetti con ruoli assegnati: questi o producono, o riflettono, o bloccano il suono, mentre a volte viene data loro una combinazione. Attraverso le prospettive mutevoli dei corpi delle visitatrici e dei visitatori, la funzionalità dei ruoli degli oggetti e il loro significato rappresentativo, che viene comunicato attraverso il loro aspetto, rivelano l’identità ambigua degli oggetti.

Li Tavor è nata a Basilea Città nel 1983 e attualmente vive e lavora a Zurigo. È architetta, laureata all’ETH di Zurigo (MA), e musicista e compositrice, laureata al ZHdK di Zurigo (MA in composizione elettroacustica). La sua pratica include design, composizioni per ensemble, teatro e film, performance e installazione.

Nicolas Buzzi è nato a Berna nel 1987 e attualmente vive e lavora a Zurigo e Francoforte. La pratica di Nicolas Buzzi include composizioni per ensemble, soliste, installazioni musicali, performance, suono e musica per opera, teatro e film, creazione di strumenti, mediazione e direzione del suono.

È possibile visitare la mostra, ad entrata gratuita, registrando la propria presenza all’ingresso fino al 22 gennaio 2022 presso Istituto Svizzero, Via del Vecchio Politecnico 3, Milano

fonte: Istituto Svizzero
foto: pixabay