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Nella sua seduta del 7 settembre 2022, il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla rilevazione del divario retributivo di genere complessivo e di altri indicatori relativi alle differenze di reddito tra donne e uomini, che fornisce nuove cifre chiave per la Svizzera e le mette in relazione con gli indicatori esistenti. Inoltre, il rapporto offre spunti di interpretazione che aiutano a collocare i risultati nel contesto economico, sociale e istituzionale.

Le fonti di dati ora disponibili consentono di presentare in modo diversificato le differenze di reddito tra donne e uomini in base al genere.
Il rapporto presenta il divario retributivo di genere complessivo (in inglese gender overall earnings gap, GOEG) calcolato per la prima volta per la Svizzera secondo il metodo svizzero esteso, nonché cifre chiave sulle differenze retributive in base al genere delle persone indipendenti e sul divario pensionistico di genere. Nel raffronto europeo, la Svizzera presenta valori relativamente alti, il che si spiega principalmente con l’alta quota di donne che lavorano a tempo parziale.

Nel 2018 il GOEG per la Svizzera era pari al 43,2%. Ciò significa che il reddito delle donne, per tutte le ore lavorate durante l’età lavorativa tra i 15 e i 64 anni, è inferiore del 43,2% rispetto a quello degli uomini. Il valore di questo indicatore diminuisce nel corso del tempo.

Divario pensionistico di genere: notevoli differenze tra il primo e il secondo pilastro. In Svizzera, nel 2020 il divario pensionistico di genere si attestava al 34,6% cifra che rappresenta la differenza, espressa in percentuale, tra le rendite medie della previdenza per la vecchiaia di donne e uomini in età di pensionamento.

La situazione è praticamente invariata dal 2014. Il divario pensionistico di genere riflette le differenze esistenti nella partecipazione al mercato del lavoro, gli effetti dei modelli familiari e di vita nonché i divari retributivi di genere sul lungo periodo.

Mentre per l’AVS (primo pilastro) le donne ricevono in media pensioni leggermente più alte degli uomini, queste percepiscono rendite del secondo pilastro molto meno spesso degli uomini (il 49,7% contro il 70,6%). Quando lo fanno, sono in media di circa il 47% più basse di quelle degli uomini.

Le differenze in funzione dello stato civile mostrano che il divario pensionistico di genere più pronunciato è quello tra le coppie sposate, il che va considerato alla luce del fatto che di solito costituiscono un’unità economica e mettono in comune i loro redditi. Anche tra le persone divorziate e quelle vedove si osserva un divario pensionistico di genere a favore degli uomini. Per nubili e celibi, invece, non è possibile individuare alcuna differenza.

In futuro, queste cifre chiave saranno periodicamente rilevate, calcolate e pubblicate in serie temporali. Inoltre, gli indicatori già consolidati della disparità salariale e della sua quota non spiegata, come pure quelli relativi al lavoro non remunerato e al suo valore in termini monetari, completano il quadro del divario di reddito tra donne e uomini.

fonte: Ufficio federale delle assicurazioni sociali
foto: pixabay