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Ritirata l’iniziativa “Stop-F-35” dopo la firma del contratto per l’acquisizione di 36 aerei da combattimento avvenuta il 19 settembre 2022.

Il comitato alla base dell’iniziativa “Stop-F-35″ ha deciso di ritirare il suo testo dopo la firma, avvenuta il 19 settembre 2022, del contratto per l’acquisizione di 36 aerei da combattimento. Una decisione presa “a malincuore” poiché “presentare alla popolazione un’iniziativa svuotata di significato è trarre in inganno i diritti politici, cosa che non vogliamo fare”, ha commentato il consigliere nazionale Fabien Fivaz (Verdi/NE), membro del comitato. Il testo promosso da una coalizione di sinistra e dal Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSoA) era stato dichiarato formalmente riuscito il mese scorso.

Con la firma del contratto viene formalizzata la fornitura di 36 aerei da combattimento F-35° per 6,035 miliardi di franchi svizzeri, cifra che rientra nel volume di finanziamento massimo approvato dall’elettorato svizzero.
Oltre ai velivoli, i costi d’acquisto dell’F-35A comprendono anche equipaggiamento per usi specifici, armamento e munizioni, pacchetti logistici, nonché sistemi di pianificazione e valutazione di missioni, d’istruzione e di formazione iniziale. Inoltre, sono compresi i costi per l’integrazione nei sistemi di condotta e informazione svizzeri (ad esempio gli adeguamenti ai sistemi logistici esistenti), per le prestazioni di supporto da parte dell’industria, i rischi, l’inflazione negli USA e l’IVA sulle importazioni.

La Svizzera acquista gli aerei dal governo degli Stati Uniti tramite il programma «Foreign Military Sales» (FMS) alle stesse condizioni valide per quest’ultimo. Il governo statunitense, a sua volta, gestisce l’acquisto mediante un proprio contratto specifico, accessibile al DDPS, con il costruttore Lockheed Martin. Prezzi e condizioni di questo contratto sono vincolanti e il loro rispetto è sottoposto a una sorveglianza.

Contemporaneamente al contratto di acquisto è stato firmato un accordo di compensazione con Lockheed Martin, grazie al quale il produttore statunitense può concludere con l’industria elvetica affari che compensino parzialmente i costi di acquisto.

Il comitato aveva promosso l’iniziativa “Stop-F-35” perché considerava questi velivoli essere troppo cari sia nell’acquisto che nella gestione; il comitato promotore li aveva considerati inadatti a proteggere lo spazio aereo della Confederazione in quanto progettati per attacchi in profondità nel territorio nemico e la loro gestione avrebbe aumentato ulteriormente la dipendenza della Svizzera dagli Stati Uniti per quanto riguarda la manutenzione, la fornitura di pezzi di ricambio e gli aggiornamenti degli aerei.