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La Svizzera importa dall’estero circa tre quarti della propria energia. Il petrolio e il gas non sono disponibili all’infinito. Il Parlamento, il Consiglio federale ed i Cantoni vogliono ridurre la dipendenza della Svizzera, rafforzare la protezione del clima e promuovere l’innovazione. Nel corso di una conferenza stampa il consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), ha illustrato, a nome del Consiglio federale e insieme a Roberto Schmidt, presidente del Consiglio di Stato del Canton Vallese, le ragioni per votare sì alla legge sul clima e sull’innovazione. La votazione si svolgerà il prossimo 18 giugno.

Con la legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli, meglio nota come «legge sul clima e sull’innovazione»), la Confederazione stabilisce un’agenda precisa per ridurre il consumo di vettori energetici fossili quali il petrolio e il gas naturale. Entro il 2050 le emissioni nette di gas serra dovranno essere ridotte a zero.

Contributo alla sicurezza di approvvigionamento

Il Parlamento ha approvato la legge sul clima e sull’innovazione come controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai. Contro la legge è stato lanciato il referendum su cui siamo ora le elettrici e gli elettori svizzeri sono chiamati a votare. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Berna, il Consigliere federale e capo del DATEC Albert Rösti ha illustrato la posizione del Consiglio federale e del Parlamento. La legge si astiene dall’imporre nuovi divieti, prescrizioni, tasse e imposte. Per contro, i proprietari di case che sostituiscono il riscaldamento a olio o a gas o che isolano meglio il loro immobile ricevono un sostegno finanziario. A questo scopo, la legge prevede 200 milioni di franchi svizzeri all’anno per dieci anni. Per il consigliere federale Rösti è altresì importante che la Confederazione sostenga finanziariamente la sostituzione dei riscaldamenti elettrici, che nella stagione invernale consumano circa il 10 per cento dell’energia elettrica svizzera, una quantità pari alla produzione annua dell’ormai disattivata centrale nucleare di Mühleberg. È quindi opportuno abbandonare i riscaldamenti elettrici, ha dichiarato il capo del DATEC. Inoltre, il consigliere federale Rösti ha sottolineato che anche l’industria e il commercio saranno sostenuti se investiranno in tecnologie innovative sotto il profilo climatico. A questo scopo è previsto uno stanziamento di 200 milioni di franchi svizzeri all’anno per sei anni.

Protezione contro gli eventi estremi

La legge sul clima e sull’innovazione obbliga la Confederazione e i Cantoni ad adottare misure contro gli effetti del cambiamento climatico. Il Consigliere federale Rösti ha inoltre dichiarato che questi sforzi sono necessari poiché le alluvioni, la siccità, le ondate di calore, ma anche le colate detritiche e le frane causano sempre più problemi alla popolazione. Nonostante gli sforzi a livello mondiale per contrastare il cambiamento climatico, tali effetti saranno comunque difficilmente evitabili.

Maggiore collaborazione tra Confederazione e Cantoni

Roberto Schmidt, presidente del Consiglio di Stato del Canton Vallese e presidente della Conferenza dei direttori cantonali dell’energia (CdEN), ha ribadito il sostegno dei Cantoni alla legge e ha affermato che essa integra gli strumenti esistenti, come il Programma Edifici congiunto di Confederazione e Cantoni e i Modelli di prescrizione energetica dei Cantoni (MoPEC). Secondo Schmidt è positivo che l’obiettivo di ridurre a zero entro il 2050 le emissioni nette di gas serra sia sancito in una legge federale. Egli ha inoltre sottolineato che, dal punto di vista dei Cantoni, è importante che le risorse finanziarie federali aggiuntive possano essere utilizzate non solo per la sostituzione degli impianti di riscaldamento a olio, a gas ed elettrici, ma anche per misure volte ad aumentare l’efficienza energetica.

Ampio sostegno

La Conferenza dei governi cantonali sostiene la legge sul clima e sull’innovazione. Dicono sì anche l’organizzazione mantello dell’economia Economiesuisse, l’Unione svizzera dei contadini, la Federazione svizzera del turismo, l’Unione delle città svizzere, l’Associazione Svizzera Inquilini, il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB), l’associazione dell’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera (Swissmem), l’Associazione dei Comuni svizzeri e numerose organizzazioni per la protezione della natura e dell’ambiente.
Il comitato d’iniziativa ha ritirato con riserva l’Iniziativa per i ghiacciai, a favore del controprogetto. Se la legge sul clima e sull’innovazione verrà approvata, l’iniziativa che intende vietare i vettori energetici fossili a partire dal 2050 sarà accantonata.

Fonte: Segreteria generale DATEC
foto: pixabay