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Sebbene l’uguaglianza tra donna e uomo stia facendo progressi in Svizzera, già all’ingresso nel mondo del lavoro, le giovani donne guadagnano meno dei giovani uomini e si sobbarcano da subito un carico maggiore di lavoro di cura non retribuito. I ruoli di genere stereotipati favoriscono queste disparità. Per raggiungere l’uguaglianza di fatto, occorrono pertanto misure nel settore della formazione.

Nell’ambito della priorità tematica «giovani donne*» per la legislatura 2020-2023, la Commissione federale per le questioni femminili CFQF che sulla base del rapporto Bornatici pubblicato dalla CFQF nel 2022 e di colloqui con persone specialiste, oggi essa presenta una serie di raccomandazioni generali rivolte alle attrici e agli attori rilevanti del settore della formazione “Eliminare le discriminazioni strutturali nel sistema formativo”.

L’acquisizione di idee di genere specifiche inizia alla nascita e prosegue nella famiglia, a scuola e sul lavoro. Per eliminare le disuguaglianze, la scuola svolge un ruolo fondamentale perché è un luogo dove si può riflettere sul genere e sull’uguaglianza. L’inclusione vincolante delle questioni di genere nei programmi quadro di studio e la conseguente revisione del materiale didattico scolastico nell’ottica di rappresentazioni di genere non discriminatorie sono quindi passi importanti. Successivamente, nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, si assiste sovente alla riproduzione di valori e comportamenti specifici di genere.

Il corpo docenti e le persone addette all’orientamento professionale svolgono un ruolo centrale in questo processo per cui occorre rafforzare la loro consapevolezza delle cause strutturali e istituzionali della scelta del lavoro tipicamente di genere. Le disuguaglianze di genere nella vita professionale culminano in una forte segregazione orizzontale del mercato del lavoro e sono associate alla disparità salariale e alle diverse opportunità di carriera. Qui è importante rafforzare il mix di genere nella formazione professionale attraverso misure mirate ed eliminare lo svantaggio strutturale nelle professioni con un’elevata presenza femminile. Infine, bisogna anche fare in modo che le donne rimangano nel mondo del lavoro e non interrompano o abbandonino l’attività lucrativa. A tale scopo, occorrono misure che contrastino la discriminazione di genere nei lavori atipici da questo punto di vista. Inoltre, è necessario migliorare le possibilità di formazione continua nelle professioni con un’elevata quota di donne.

In Svizzera, la competenza per la formazione spetta innanzitutto ai Cantoni. Tuttavia, dato che nel settore della formazione professionale e continua la Confederazione e l’economia svolgono un ruolo centrale, le raccomandazioni elaborate dalla CFQF si rivolgono a tutte le parti coinvolte.

La Commissione invita altresì il Consiglio federale a illustrare in un rapporto le misure adottate dalla Confederazione e dai Cantoni per lottare contro gli stereotipi di genere nella formazione e a indicarne l’efficacia. L’analisi deve descrivere la situazione attuale e contribuire a far conoscere e condividere le buone pratiche.

Raccomandazioni per eliminare le discriminazioni strutturali:
Integrare in modo vincolante le questioni di genere nei programmi quadro d’insegnamento
Utilizzare materiale didattico con rappresentazioni di genere diverse e non gerarchiche
Rafforzare le competenze del corpo docenti e delle persone addette all’orientamento professionale sulle questioni di genere
Rafforzare il mix di genere nella formazione professionale
Eliminare gli svantaggi strutturali nelle professioni tipicamente femminili
Sostenere la permanenza nelle professioni atipiche per il genere
Migliorare le possibilità di formazione continua nelle professioni con una forte presenza femminile

Fonte: Commissioni del DFI

foto: pixabay