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La resistenza agli antibiotici è una pandemia silenziosa. La Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici (StAR) si prefigge innanzitutto di garantire a lungo termine l’efficacia degli antibiotici al fine di proteggere la salute umana e animale. Avviata nel 2016 dalla Confederazione in collaborazione con i Cantoni e altri attori come medici, farmacisti, veterinari e agricoltori, questa strategia comprende numerose misure. Un’importante area d’intervento è costituita dalla prevenzione e dalla lotta contro le resistenze.

La resistenza agli antibiotici è diventata un fenomeno globale e preoccupante. Dal suo lancio nel 2016, la Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici (StAR) ha già attuato misure significative che hanno consentito di ridurre l’uso degli antibiotici e di rallentare l’aumento dei batteri resistenti. Nella medicina umana il consumo di antibiotici del gruppo «watch» (antibiotici ad ampio spettro), particolarmente critici per lo sviluppo di resistenze, è diminuito del 37 per cento tra il 2012 e il 2022, in quella veterinaria le prescrizioni di antibiotici si sono quasi dimezzate rispetto al 2012 e gli antibiotici critici sono stati ridotti di circa due terzi.

Siccome le resistenze agli antibiotici costituiscono un problema che riguarda gli esseri umani, gli animali, l’agricoltura e l’ambiente e quindi non possono essere affrontate isolatamente, è importante seguire l’approccio multisettoriale detto «One Health» che prevede l’elaborazione e l’attuazione di misure in tutti questi settori.

La Confederazione si impegna a incoraggiare l’uso mirato di antibiotici negli esseri umani e negli animali, a seguire da vicino i dati sulle resistenze, a potenziare la ricerca e la formazione e a sensibilizzare la popolazione su questo importante tema. Prevenire le infezioni è un mezzo per ridurre l’uso di antibiotici e le contaminazioni con agenti patogeni resistenti.

Secondo il tipo di infezione, la sorveglianza, la prevenzione e la lotta mirate consentono di evitare il 35–55 per cento delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) in un ospedale o in un’altra struttura sanitaria. Nel 2021 sono stati definiti a livello nazionale i requisiti minimi che i nosocomi devono soddisfare nell’ottica di prevenire le ICA.
È altrettanto importante che gli ospedali eseguano test sui pazienti trasferiti da altre strutture sanitarie, in particolare dall’estero, per verificare la presenza di batteri multiresistenti. Questo provvedimento permette di limitare l’importazione in Svizzera di agenti patogeni pericolosi per la salute pubblica.
La prevenzione e il controllo delle infezioni rivestono anche una grande importanza nella medicina veterinaria.

Per informare gli specialisti e la popolazione interessata in merito ai pericoli connessi con l’aumento dei batteri resistenti e per sensibilizzare sull’importanza dell’uso prudente degli antibiotici, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) indicono tutti gli anni la Settimana mondiale per l’uso prudente degli antibiotici (World AMR Awareness Week) che si svolgerà tra 18 e il 24 novembre 2023. Quest’anno, la Svizzera porrà l’accento nelle sue attività di comunicazione sulle misure volte a ridurre la comparsa di nuove resistenze.

Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica
foto: pixabay