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L’UNESCO ha iscritto l’irrigazione tradizionale in Europa nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La Svizzera ha partecipato alla candidatura multinazionale coordinata dall’Austria, in particolare per i suoi tradizionali consorzi di «bisses» e prati irrigui.

Il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, riunito a Kasane (Botswana) per la sua 18a sessione il 6 dicembre 2023, ha iscritto l’irrigazione tradizionale nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Depositato nel marzo 2022, il dossier di candidatura Irrigazione tradizionale: conoscenza, tecnica e gestione, coordinato dall’Austria, ha coinvolto il Belgio, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Svizzera. L’obiettivo di questa candidatura è di promuovere modelli tradizionali di irrigazione e gestione dell’acqua, in particolare attraverso i consorzi, cooperative storiche che gestiscono un bene comune a livello locale ed in modo partecipativo. In Svizzera, il progetto coinvolge i Wässermatten (prati irrigui) in Alta Argovia nei Cantoni di Berna e Lucerna, ed i consorzi di bisses in Vallese (consorzi Oberwalliser Sonnenberge, Ayent, Lens, Trient, Nendaz e Grächen).

Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che si distingue dalla Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, l’UNESCO mira a proteggere un patrimonio che non si materializza nello spazio, ma nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali. Tale patrimonio comprende tradizioni viventi come le espressioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, le conoscenze relative alla natura ed all’universo e le abilità artigianali. Illustra così la creatività umana e testimonia la grande diversità delle espressioni culturali nel mondo.

Nell’ottobre 2014 il Consiglio federale ha approvato una Lista indicativa di otto tradizioni viventi svizzere le cui candidature sarebbero poi state presentate all’UNESCO in vista del loro inserimento nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Oltre alla Festa dei vignaioli iscritta nella Lista rappresentativa nel 2016, al Carnevale di Basilea iscritto nel 2017, alla gestione del rischio di valanghe iscritta nel 2018 (con l’Austria), alle processioni della Settimana Santa di Mendrisio iscritte nel 2019, alle competenze nella meccanica degli orologi e d’arte iscritte nel 2020 e alla stagione alpestre iscritta anch’essa nel corso di questa sessione, vi figurano il design grafico e tipografico svizzero e lo jodel. Prima dell’iscrizione dell’irrigazione tradizionale, la Svizzera ha inoltre partecipato alle candidature multinazionali della tecnica dei muretti a secco (iscritta nel 2018), dell’alpinismo (iscritto nel 2019) e delle tecniche artigianali e usi nei laboratori delle cattedrali in Europa (iscritti nel 2020).

fonte: Ufficio federale della cultura
foto: pixabay