Da quanto risulta dallo studio «Sicurezza 2024», pubblicato dall’ACMIL (Accademia militare presso il PFZ) e dal Center for Security Studies (CSS) del Politecnico federale di Zurigo (PFZ), nel 2024 il pessimismo dei cittadini e delle cittadine svizzeri sulla situazione politica mondiale ha raggiunto livelli mai registrati sinora.
L’82 per cento (+7 punti percentuali rispetto al 2023) delle persone intervistate ha fornito una valutazione pessimista della situazione politica mondiale: un livello mai registrato da quando questo aspetto è sottoposto al parere dei cittadini e delle cittadine svizzeri. Per contro, il 79 per cento continua a essere ottimista riguardo al futuro della Confederazione. Il senso generale di sicurezza è elevato (92%).
Aumenta il sentimento per cui l’esercito deve essere in grado di adempiere ai suoi compiti e la percezione positiva che intervistate e intervistati hanno delle forze armate: ’82 per cento (+ 4 pp) dei cittadini e delle cittadine svizzeri è del parere che l’esercito sia «assolutamente necessario» o «abbastanza necessario». Il 92 per cento (+3 pp) desidera «un esercito molto ben istruito» e il 79 per cento (+ 3 pp) «un esercito completamente equipaggiato». Gli attuali tempi di crisi hanno portato alla riduzione della quota di favorevoli a un’abolizione dell’obbligo di prestare servizio militare è ai minimi livelli (31%, –4 pp) mentre sale ai massimi livelli la percentuale che auspica un aumento delle spese per la difesa (20%, +6 pp). Le persone intervistate ritengono che i tre compiti più importanti dell’esercito siano l’aiuto in caso di catastrofe in Svizzera, la difesa in caso di attacco e l’impedimento di atti terroristici.
Dalle interviste emerge che il 52 per cento (–3 pp) dei cittadini e delle cittadine svizzeri è favorevole a un avvicinamento alla NATO per quello che riguarda il piano di colloqui e pianificazioni, le forme concrete di cooperazione politica e istituzionale e la cooperazione in ambiti tecnologici. Le forme di cooperazione operative – con partecipazione diretta delle truppe – ottengono, invece, il consenso del 50 per cento. E’ favorevole a un’adesione alla NATO solo il 30 per cento (–1 pp).
Dall’inizio della guerra in Ucraina si registra un calo dei consensi al mantenimento della neutralità (gennaio 2022: 97%; gennaio 2024: 91%, –6 pp). Con un tasso di approvazione del 51 per cento (–6 pp), l’opinione è divisa riguardo all’affermazione secondo cui la Svizzera deve assumere una chiara posizione in caso di conflitti politici all’estero, ma restare neutrale in caso di conflitti militari.
Dal 3 al 22 gennaio 2024 l’istituto demoscopico «YouGov Schweiz» (ex «LINK Marketing Services AG») ha intervistato telefonicamente un campione rappresentativo di 1223 cittadini e cittadine aventi diritto al voto e residenti nelle tre macro aree linguistiche del Paese (Svizzera tedesca, Svizzera romanda e Ticino). Il grado di attendibilità si situa al 95 per cento.
Fonte: Segreteria generale del DDPS
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