Il primo agosto, è stato l’Earth Overshoot Day del 2024, è stato il giorno in cui l’umanità ha esaurito le risorse naturali che il pianeta è in grado di rigenerare, con i suoi ecosistemi, durante tutto l’anno ed è stato quindi il giorno in cui tutti noi, globalmente, abbiamo iniziato a vivere in debito ecologico.
L’Earth Overshoot Day è calcolato ogni anno dal Global Footprint Network. La Svizzera quest’anno ha finito la sua razione di risorse il 27 maggio, l’Italia il 19; molti Paesi hanno consumato tutto già prima, alcuni molto tempo prima: il Qatar ed il Lussemburgo sono in debito già da febbraio 2024, altri ancora devono raggiungere questa soglia, Giamaica, Iraq, Indonesia ed Ecuador vi giungeranno a novembre.
E’ evidente che l’Overshoot Day di un singolo Paese è legato alla sua ricchezza ed al benessere di cui la sua popolazione gode ma è altrettanto evidente che la situazione è insostenibile per questo suggeriamo una ricetta antica tratta da La Bonne cuisinere Bourgeoise per recuperare un poco di stagionalità nella nostra cucina e sottolineare l’importanza di scegliere alimenti prodotti nelle nostre vicinanze.
Bieta a coste
Ingredienti
1 kg Bieta
Lardo o strutto (sostituito con olio e.v.o.)
½ cipolla
2 o 3 CC farina
Brodo vegetale q.b.
Pepe a piacere
Aceto a piacere
Preparazione
Separare le coste dalle foglie. Sbianchire la bieta in acqua bollente mettendo prima le coste e poco dopo le foglie.
Con una schiumarola scolare la bieta. Strizzare la verdura per eliminare l’eccesso d’acqua e tagliarla a strisce.
In una padella scaldare l’olio (oppure lo strutto o il lardo). Affettare sottilmente mezza cipolla e farla soffriggere, aggiungere la verdura e la farina, mescolare bene e aggiungere un poco di brodo vegetale e cuocere fino a quando non si sentirà più il gusto della farina.
Il brodo vegetale può essere preparato riutilizzando come base di partenza l’acqua di cottura della bieta.
Servire accompagnate da uova al tegamino.