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Quando, nel 1500, gli spagnoli “scoprirono”il cacao gli Indios lo utilizzavano già da millenni.

Il Theobroma Cacao aveva, presso le popolazioni autoctone del Sud America, un forte valore simbolico, religioso e, quindi, economico; era chiamato, dagli Olmechi, “il cibo degli Dei”, veniva usato nelle cerimonie religiose e veniva consumato da sacerdoti e nobili. Hernàn Cortés ne ebbe in dono una piantagione poiché, essendo stato scambiato per il Dio Quetzalcoàtl tornato sulla terra, fu accolto con tutti gli onori dovuti ad un dio.
ciocco
Le parole cacao e cioccolata risalgono il tempo e derivano direttamente dai termini maya con cui si indicavano la pianta e la bevanda che se ne ricavava: kakaw (che a sua volta deriva da una parola olmeca) e chocolatl (che si pronuncia “ciocolate”).

Il primo carico di cacao a scopo commerciale di cui si ha documentazione certa, viaggiò verso Siviglia nel 1585, con l’aumentare della diffusione del prodotto cambiò anche il modo di consumarlo e la sua preparazione si avvicina al gusto europeo perdendo pepe e peperoncino e acquisendo zucchero e vaniglia. Il cioccolato dolce soppianterà quasi ovunque gli accostamenti speziati, piccanti o salati che solo in tempi più recenti e grazie alle mode gastronomiche, la cucina è andata riscoprendo.

Tra il seicento e l’ottocento il consumo di cioccolata si diffonde per l’Europa, dapprima nelle corti e nei monasteri e poi in tutti gli strati della popolazione grazie soprattutto alle nuove tecniche di lavorazione, sviluppate nell’800, che portano alla nascita delle barrette di cioccolata, dei cioccolatini, delle praline.

Nella produzione di cioccolata vi sono più paesi che possono vantare tradizioni centenarie, eccellente qualità e grande innovazione. Tra questi vi è senz’altro la Svizzera che annovera l’invenzione della barretta di cioccolato grazie a François- Louis Cailler (la più antica marca tuttora esistente!) che con l’aiuto di suo genero, Daniel Peter, inventò anche la cioccolata al latte; la nascita del cioccolato fondente, grazie a Rudolf Lindt e al suo processo di concaggio e una serie di cioccolatieri le cui attività hanno creato e rafforzato la fama del cioccolato svizzero in tutto il mondo.

Poiché l’argomento lascia l’acquolina in bocca suggerisco due ricette che, forse, incarnano l’idea stessa del cioccolato e una terza un po’ fuori linea: la prima la prendiamo dal sito della Federazione dei fabbricanti svizzeri di cioccolato, La Chocosuisse, una mousse au chocolat, un dessert classico, “quasi scontato” direte voi, “vero!” Dico io, ma la mousse è un tale sontuoso dolce al cucchiaio che non può mancare. La seconda è un omaggio al luogo di origine del Theobroma Cacao: la cioccolata da bere, un punto fermo nel panorama delle bevande tonificanti e delle merende. La terza è un omaggio a Modica, unico posto al mondo in cui si fa la cioccolata “come una volta”, grazie agli spagnoli che la importarono nell’allora Contea di Modica (fine 1500 c.a.!).

Detto ciò, vi lascio alle vostre sperimentazioni!
 
MDP