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La mostra, inaugurata lo scorso 1 ottobre, rimarrà aperta fino al 21 gennaio 2018 ed è dedicata all’astrazione nell’opera di Paul Klee, aspetto ancora poco noto della produzione dell’artista svizzero.

Quando nel 20° secolo l’abbandono del figurativo e lo sviluppo dell’arte astratta diventano i temi di fondo della pittura di molti artisti europei, anche Paul Klee raccoglie la sfida: gli aspetti essenziali delle sue creazioni sono motivi ricorrenti nella sua intera produzione artistica; questa retrospettiva, comunque, comprende 110 opere dell’artista attraversando tutte le sue fasi creative.

Le opere esposte sono concesse in prestito da istituzioni e collezioni private e provengono da dodici paesi europei e d’oltreoceano, mostrano “le tappe decisive dell’evoluzione artistica di Klee: dal dialogo produttivo con i suoi pari a Parigi e a Monaco negli anni 1910, passando per il celebre viaggio in Tunisia nel 1914, il servizio militare durante la Prima Guerra mondiale e l’insegnamento alla Bauhaus dal 1921 al 1931, fino al viaggio in Egitto ed in Italia alla fine degli anni ’20, fino all’opulenta ultima fase creativa degli anni ’30.”

Oltre alle opere principali e più conosciute è possibile ammirare creazioni che sono state raramente esposte al grande pubblico e che mostrano l’artista sotto una nuova luce.

Paul Klee è l’artista più rappresentato nella Collezione Beyeler poiché è presente con ben 20 opere riguardanti soprattutto l’opera tarda di Klee che il fondatore, Ernst Beyeler, amava particolarmente per “la qualità dei suoi colori e la sua espressività”; Ernst e Hildy Beyeler hanno dedicato tutta la loro vita al servizio dell’arte e nel 1997, creando la Fondazione Beyeler, hanno reso tutti i quadri e le sculture della loro collezione visibili al pubblico. La Collezione della Fondazione Beyeler raggruppa oggi 300 opere d’arte moderna e contemporanea.

Photo: Pixabay