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Ricorso al TAR del Lazio contro l’estensione del Contributo di Soggiorno nel comune di Roma Capitale agli alloggi turistici.

L’avv. Mikaela Hillerstrom ed alcune associazioni hanno deciso di promuovere un ricorso al TAR del Lazio contro la recente estensione del contributo di soggiorno agli alloggi per uso turistico da parte di Roma Capitale.

Il Consiglio Comunale di Roma Capitale ha adottato, il 30 marzo 2018, la deliberazione n. 32 con la quale modifica il regolamento sul contributo di soggiorno nella città e ha esteso agli alloggi turistici il contributo di soggiorno già dovuto dal 2011 dagli ospiti di Bed&Breakfast, Case Vacanze e Affittacamere.

Dall’analisi del regolamento come modificato dalla deliberazione n. 32/2018, emergono vari profili di illegittimità.

Con il nuovo Regolamento di Roma Capitale, si è anche compiuta per il territorio di Roma la totale equiparazione fra alloggi per turismo (affitti turistici detti anche locazioni turistiche) e strutture ricettive extra-alberghiere (B&B, case vacanze, ecc…) attraverso l’attribuzione dei medesimi obblighi a tipologie molto diverse, mentre permane il divieto esplicito per gli alloggi turistici addirittura di avere una denominazione o insegna, di fornire servizi agli ospiti, di apparire negli elenchi dei siti comunali per il turismo.

Il contributo di soggiorno è una tassa, la cui gestione da parte di proprietari e gestori comporta numerosi obblighi e adempimenti tra i quali: trattenere la tassa, versarla, certificarla, denunciarla trimestralmente e annualmente:

– annunciare ad ogni ospite nella sua lingua la nuova tassa obbligatoria che comporta un sovrapprezzo nella sua prenotazione;
– fare compilare all’ospite un modulo speciale se si rifiuta di pagare il contributo di soggiorno;
– riscuotere la tassa di 3,50 euro al giorno per ogni ospite dal 21 aprile;
– emettere la ricevuta del contributo di soggiorno per ogni ospite;
– effettuare il versamento trimestrale al Comune;
– presentare la dichiarazione trimestrale al Comune;
– presentare la dichiarazione annuale (modello 21) alla Corte dei Conti;
– conservare per 5 anni tutta la documentazione del contributo di soggiorno.

Inoltre, il nuovo regolamento prevede che il soggetto che incassa il canone/corrispettivo della locazione ha l’obbligo di riscuotere il contributo di soggiorno ed è responsabile del pagamento del contributo, con diritto di rivalsa nei confronti dell’ospite qualora quest’ultimo non lo abbia corrisposto.

Il contributo di soggiorno, che deve essere applicato a tutti gli ospiti che soggiornano negli alloggi turistici romani dal 21 aprile 2018, colpisce anche i soggetti che hanno prenotato e pagato il loro soggiorno a Roma prima del 30 marzo 2018 (data di approvazione della delibera n. 32/2018) e costituisce anche un costo aggiuntivo rilevante alle prenotazioni già pagate prima del 30 marzo, con possibile danno alle relazioni con gli ospiti e al gradimento delle strutture.

I proprietari, i gestori di affitti turistici, ma anche i soggetti che hanno pernottato in alloggi turistici nel comune di Roma Capitale dopo il 21 aprile 2018 (e hanno pertanto dovuto pagare il nuovo contributo di soggiorno), possono aderire al ricorso fino al 06 giugno 2018 8il termine per ricorrere scade il 10 giugno).

Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare l’Avv. Hillerstrom all’indirizzo e-mail mikaela.hillerstrom@gmail.com