Condividi su:

In Svizzera la tattica di affamare i civili, spesso usata in caso di conflitto, è un crimine di guerra. Su proposta della Cofederazione, nel dicembre del 2019 gli Stati Parte della Corte penale internazionale (CPI) hanno dichiarato che questo metodo di guerra deve essere considerato un crimine anche in caso di conflitti civili – e non solo nelle guerre tra Stati, come in precedenza.

L’affamare intenzionalmente i civili viene spesso utilizzato come metodo di guerra, specialmente nei conflitti armati non internazionali (guerre civili), nonostante ciò sia vietato dal diritto internazionale umanitario e considerato un crimine di guerra dal diritto svizzero. Secondo lo Statuto di Roma, tuttavia, finora questo atto era considerato punibile davanti alla Corte penale internazionale (CPI) solo nel contesto dei conflitti armati internazionali, cioè nel caso delle guerre tra Stati.

Sulla base della legislazione interna e in linea con la sua tradizione umanitaria, nell’aprile del 2018 la Svizzera ha proposto un emendamento allo Statuto di Roma affinché la CPI possa perseguire in futuro come crimine di guerra la riduzione alla fame della popolazione civile anche durante le guerre civili. Nei negoziati seguiti alla proposta, la diplomazia svizzera ha via via conquistato il supporto di un numero crescente di Stati, e nel dicembre del 2019 l’Assemblea degli Stati Parte ha adottato all’unanimità l’emendamento richiesto.

La ratifica non comporta alcun cambiamento della legislazione svizzera, ma potrebbe incentivare altri Stati Parte a ratificare l’emendamento e a rendere così punibile, anche nel caso delle guerre civili, la tattica che consiste nell’affamare la popolazione. Ciò rafforzerebbe inoltre la rilevanza pratica della CPI nei conflitti armati attuali. L’obiettivo principale è migliorare la protezione delle persone nelle zone in cui è in corso un conflitto. Non deve essere ammessa alcuna impunità per i crimini di guerra. Solo in questo modo, infatti, è possibile una riconciliazione duratura e quindi una coesistenza pacifica.

L’emendamento promuove anche il diritto umanitario internazionale, poiché dà alla CPI il potere di far rispettare il divieto di questo metodo di guerra nelle guerre civili, e sostiene l’operato dell’aiuto umanitario, uno dei cui obiettivi è garantire la sicurezza alimentare e l’accesso umanitario nelle zone di conflitto. Per tutte queste ragioni, nella sua seduta del 19 maggio 2021 il Consiglio federale ha deciso di sottoporre al Parlamento il messaggio concernente l’approvazione dell’emendamento del 6 dicembre 2019 allo Statuto di Roma, il trattato internazionale che ha istituito e su cui si basa la CPI.

La CPI è il risultato di decenni di sforzi volti a punire i crimini più gravi, come quelli perpetrati durante la Seconda guerra mondiale, e impedire che continuino a verificarsene. La sua giurisdizione è chiaramente limitata ai crimini di guerra, ai crimini contro l’umanità, al genocidio e al crimine di aggressione. La Corte agisce solo contro singoli individui e può condurre indagini se la magistratura dei Paesi interessati non vuole o non può farlo autonomamente.

fonte: admin.ch
photo; pixabay