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La prima mostra del cratere del sisma del 2016, è stata allestita a Camerino a Palazzo Castelli ed apre nuove prospettive d’arte sul Centro Italia; inaugurata, il 25 giugno, e sarà visitabile fino al 19 settembre, a Palazzo Castelli.

La mostra “Camerino fuori le mura: prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento” è promossa e sostenuta dalla Regione Marche e dal Comune di Camerino e vuole valorizzare le opere d’arte recuperate nel territorio camerte e salvate dal sisma, provenienti da chiese e musei inagibili. Alcune di esse tornano in esposizione per il pubblico per la prima volta da quella data, altre dopo il restauro, per altre ancora si tratta di riviverle attraverso le nuove tecnologie. L’obiettivo è quindi riappropriarsi di un patrimonio straordinario mai dimenticato, una mostra che diventerà ambasciatrice del patrimonio culturale di Camerino e del suo territorio.

L’esposizione prende vita in uno dei palazzi storici della città; si tratta di una mostra-evento di cui il visitatore, come un novello Indiana Jones, personaggio protagonista del video promozionale proiettato in apertura della conferenza stampa, è parte importante, potendo passeggiare tra la Pala d’ altare del Tiepolo, per scoprire ogni minimo dettaglio – grazie all’utilizzo di un nuovo modo di vedere l’arte in gigapixel – dell’opera che è l’unica testimonianza del pittore veneto nell’Italia centrale. In esposizione anche il ritratto del Dosso Dossi di Giulia Da Varano l’ultima duchessa di Camerino, l’Annunciazione, il manifesto più sorprendente del Quattrocento marchigiano, di Giovanni Angelo d’Antonio interprete, per molti precursore, della pittura colta e raffinata di Piero della Francesca, per arrivare al busto bronzeo del Bernini. Le opere sono state oggetto di indagini diagnostiche e di valorizzazione attraverso una digitalizzazione i cui risultati saranno a disposizione del pubblico attraverso appositi strumenti multimediali.

Dopo gli eventi sismici del 2016, le opere del Comune di Camerino sono state ospitate nei locali seminterrati dell’Episcopio, nel deposito Venanzina Pennesi di Camerino e nel Palazzo vescovile di San Severino Marche.

Il 28 maggio 2021 è stato inaugurato un nuovo allestimento che ha trasformato quello che era un deposito in un vero e proprio salotto in cui ospitare una parte delle opere delle collezioni civiche e diocesane (n. 35) salvate dal sisma del 2016: il polo museale “Venanzina Pennesi”.

E’ stato inoltre effettuato il restauro della tela raffigurante “Giulia Da Varano bambina” seduta su un cuscino di broccato rosso ed immersa in un paesaggio con veduta di città. Dopo una campagna di indagini diagnostiche preliminari all’intervento stesso e un adeguato corredo fotografico che ha documentato le varie fasi del restauro, è stata restituita piena leggibilità a questa opera attribuita a Dosso Dossi e databile intorno al 1524. Il dipinto, acquisito dal Comune nel 1860, trafugato nel 1980 era stato recuperato nel 2019 dal Nucleo Tutela dei Carabinieri.

Fonte: www.comune.camerino.mc.it
Photo: pixabay