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Il 31 maggio 2023 la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha incontrato a Roma il ministro italiano dell’Interno, Matteo Piantedosi, per una visita di lavoro. I colloqui si sono concentrati sulla sospensione dei trasferimenti Dublino e sui progetti nel settore migratorio nell’ambito del secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE.

Il sistema italiano dell’asilo è sotto pressione: dall’inizio dell’anno sono sbarcate sulle coste italiane più di 45 000 persone, un numero più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2022. I flussi migratori sono in aumento anche lungo la rotta balcanica. Dati questi sviluppi, l’Italia ha annunciato, già a dicembre dell’anno scorso, che temporaneamente non avrebbe più ripreso richiedenti l’asilo la cui domanda è di sua competenza conformemente al regolamento di Dublino. Poiché successivamente la situazione è diventata ancor più tesa, l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza nell’aprile del 2023.

L’incontro tra la capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e il ministro dell’Interno si è svolto in un clima di costruttività e fiducia. Pur esprimendo al suo omologo la comprensione della Svizzera per la difficile situazione che sta affrontando l’Italia, la Consigliera federale ha ricordato che la sospensione dei trasferimenti Dublino verso l’Italia pone gli altri Paesi europei di fronte a una delicata sfida politica. Secondo le regole di Dublino, l’Italia è responsabile dei richiedenti l’asilo registrati per la prima volta sul suo territorio.
Baume-Schneider ha sottolineato che la misura presa unilateralmente dall’Italia indebolisce il sistema Dublino e la politica europea in materia di asilo nel suo insieme. Piantedosi ha spiegato che l’Italia sta lavorando per aumentare le capacità ricettive in modo da poter accettare nuovamente i trasferimenti Dublino nei prossimi mesi, non appena la situazione lo permette.

Per appoggiare l’Italia nelle sfide cui è sottoposta e per sostenerla nell’accogliere e nell’assistere i richiedenti l’asilo, in particolare i minori non accompagnati, la Svizzera mette a disposizione fino a 20 milioni di franchi del credito quadro «migrazione» del secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE. In tale contesto l’Italia e la Svizzera intendono intensificare i loro scambi sulle questioni migratorie.

Baume-Schneider e Piantedosi si sono accordati per firmare prossimamente l’accordo bilaterale sulla cooperazione necessario per attuare questo contributo. Con Cipro e la Grecia, l’Italia è il terzo Paese con cui la Svizzera ha finora avviato una cooperazione nell’ambito del credito quadro per la migrazione
Al fine di facilitare la comunicazione tra la polizia e i migranti che sbarcano sulle coste, è stato già assicurato un sostegno a un progetto che prevede il coinvolgimento di mediatori culturali dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM).

La capo del DFGP e il suo omologo italiano hanno anche discusso della revisione in corso del sistema europeo in materia di asilo e di migrazione, revisione che istituisce un meccanismo di solidarietà per sgravare i Paesi particolarmente sollecitati. La Consigliera federale ha affermato che la Svizzera sostiene i principi della solidarietà e della responsabilità condivisa e continuerà a impegnarsi attivamente nelle riforme.
Baume-Schneider ha insistito sulla necessità di garantire sempre il rispetto dei diritti umani dei migranti. Per la Consigliera federale si tratta di una condizione imprescindibile per proteggere i diritti delle persone legittimate a chiedere asilo in un Paese europeo.

Durante l’incontro è stata affrontata anche la cooperazione delle forze di polizia, particolarmente importante nella lotta alla criminalità organizzata. I due ministri hanno sottolineato la qualità di tale cooperazione e hanno espresso la loro volontà di rafforzarla ulteriormente.

fonte: Dipartimento federale di giustizia e polizia, admin.ch

foto: pixabay