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Una cinquantina di Stati, tra cui la Svizzera, aderisce attualmente a una dichiarazione congiunta per l’ampliamento dello scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali. Tale ampliamento riguarda le criptovalute e sarà applicabile dal 1° gennaio 2026.

L’8 giugno 2023 il Consiglio dei ministri dell’OCSE ha adottato una revisione della raccomandazione concernente gli standard per lo scambio automatico di informazioni. Le modifiche comprendono una revisione dello standard comune di comunicazione di informazioni (SCC) e un’estensione al nuovo quadro normativo per lo scambio automatico di informazioni relative alle criptovalute (Crypto-Asset Reporting Framework, CARF). Mentre la modifica dello SCC chiarisce questioni interpretative e tiene conto delle esperienze acquisite, il CARF disciplina il trattamento delle criptovalute e dei loro offerenti. Le criptovalute sono valori patrimoniali digitali basati su un registro distribuito o una tecnologia analoga.

L’OCSE ha adottato lo SCC nel 2014. La Svizzera si è impegnata ad attuarlo ed a recepirne gli eventuali sviluppi. Ora la Svizzera intende attuare anche il CARF.

Il CARF si prefigge di colmare determinate lacune nel dispositivo per la trasparenza fiscale e assicurare parità di trattamento tra gli offerenti di criptovalute e il settore finanziario tradizionale. La sua attuazione rafforzerà l’avanzata regolamentazione del mercato delle criptovalute in Svizzera, contribuendo alla credibilità ed alla buona reputazione della piazza finanziaria svizzera. (Dipartimento federale delle finanze)

Come dichiarato nell’Impegno collettivo per l’attuazione del quadro di comunicazione relativo alle cripto- attività – CARF:“L’applicazione generalizzata, coerente e tempestiva del CARF migliorerà ulteriormente la nostra capacità di garantire la tax compliance e reprimere l’evasione fiscale che si traduce in minori entrate pubbliche e maggiori oneri per quanti pagano le imposte”. (mef.gov.it)

foto: pixabay