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In Svizzera, gli adulti assumono poco meno di 9 grammi di sale al giorno. Il consumo medio di questa sostanza risulta quindi essere superiore di circa il 75% rispetto alla quantità raccomandata. È questo il risultato a cui è giunto uno studio condotto dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). Un elevato consumo di sale ha conseguenze negative per la salute. Mentre l’industria alimentare è chiamata a ridurre il contenuto di questa sostanza nei prodotti trasformati, i consumatori possono promuovere la propria salute con un’alimentazione equilibrata e un consumo moderato di derrate alimentari trasformate.

Dal secondo studio sul sale condotto dall’USAV dopo quello del 2010/2011 è emerso che, sebbene sia aumentata la consapevolezza della popolazione riguardo a un consumo moderato di questa sostanza, gli adulti assumono ancora troppo sale, ossia 8,7 grammi al giorno pro capite. Questo valore è leggermente inferiore rispetto a quello registrato nel primo studio, ma resta superiore di circa il 75% rispetto alla quantità raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), pari al massimo a 5 grammi al giorno.

In tutte le regioni linguistiche si constata un consumo di sale eccessivo, sia tra le donne che tra gli uomini. Le prime ne consumano comunque di meno, con una media di 7,4 grammi al giorno contro i quasi 10 grammi del campione maschile, che equivalgono al doppio di quanto raccomandato. Il consumo più elevato si registra tra gli uomini di età compresa tra 45 e 59 anni (circa 11 grammi al giorno), mentre il consumo più basso (6,7 grammi al giorno) è quello delle donne di oltre 60 anni.

Lo studio dell’USAV conferma nuovamente che un consumo eccessivo di sale ha ripercussioni negative sulla salute: i partecipanti che ne consumano in grandi quantità hanno anche una pressione arteriosa significativamente più elevata che provoca un aumento del rischio di infarto o ictus.

Oltre il 90% dei partecipanti allo studio dichiara di non aggiungere mai ulteriore sale alle pietanze cucinate a casa, o di farlo solo occasionalmente quindi l’eccesso di sale da loro consumato deriva soprattutto dalle derrate alimentari trasformate come pane e prodotti da forno, piatti pronti, contorni e prodotti a base di carne, che sono responsabili di oltre tre quarti del sale da cucina assunto. Per contribuire a garantire la salute della popolazione è opportuno ridurre il contenuto di sale nelle derrate alimentari trasformate. Pertanto l’USAV intende concordare insieme all’industria alimentare obiettivi concreti che vadano in questa direzione. (Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria)

Consigli per un consumo di sale consapevole:

• Assaggiare il cibo prima di aggiungere sale.
• Condire e insaporire con erbette, spezie od altri condimenti come ad es. limone, cipolle, aglio, pepe, origano o paprica. Regolare la sapidità soltanto alla fine con sale o spezie salate perché così il cibo sarà più soddisfacente al gusto.
• Evitare per quanto possibile i piatti pronti e cucinare utilizzando prodotti freschi anziché già trasformati.
• Ridurre per gradi la quantità di sale, brodo, condimento in polvere o salsa di soia che contengono sale, così da abituarsi più facilmente al nuovo gusto delle pietanze
• Sugli imballaggi è indicato il tenore di sale: leggere le etichette sui valori nutrizionali per rendersi conto di quanto sale è contenuto nei diversi prodotti.
• Il sale marino e altre specialità come il sale di rocca o di miniera (salgemma) non sono un’alternativa al sale in quanto sono essi stessi cloruro di sodio, “sale”, e il loro tenore di sodio è identico a quello del sale da cucina.