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Lo scorso 27 giugno il Consiglio federale ha respinto l’iniziativa popolare “Si al divieto di dissimulare il proprio viso”.

Il Consiglio ritiene che i Cantoni devono poter continuare a decidere autonomamente se introdurre il divieto di nascondere il volto per questo a questa iniziativa contrappone un controprogetto indiretto che risponde ai potenziali problemi legati alla dissimulazione del viso, per questo lo stesso giorno ha posto in consultazione le relative proposte.

L’iniziativa popolare “Sì al divieto di dissimulare il proprio viso” è stata depositata il 15 settembre 2017 e chiede che in tutto il territorio svizzero nessuno possa più dissimulare il proprio viso negli spazi pubblici e nei luoghi accessibili al pubblico. Le eccezioni previste sono possibili esclusivamente per motivi inerenti alla salute, alla sicurezza, alle condizioni climatiche e alle usanze locali e vanno esplicitate a livello di legge.

L’iniziativa mira a sancire nella Costituzione federale un divieto valido per tutta la Svizzera e introduce una soluzione unica per tutti i Cantoni. Il Consiglio federale la respinge perché in Svizzera, il disciplinamento dello spazio pubblico compete tradizionalmente ai Cantoni, che anche in futuro devono poter decidere autonomamente se prevedere un divieto di dissimulazione del viso, come è già accaduto in Ticino che ha introdotto il divieto nel 2013. L’iniziativa non consentirebbe più di adottare soluzioni cantonali differenziate, in particolare, i singoli Cantoni, non potrebbero più disciplinare autonomamente come gestire il velo integrale indossato da turiste provenienti dai Paesi arabi.

Il Consiglio federale è consapevole che la dissimulazione del viso può generare problemi, per questo con il controprogetto indiretto propone di introdurre misure mirate nei settori in cui ha la competenza legislativa. La legge proposta dal Consiglio, integra il reato della costrizione con una disposizione che punisce la coercizione alla dissimulazione del viso con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria. La menzione, esplicita nel Codice penale, chiarisce che un simile comportamento non viene tollerato.

Il Consiglio federale stabilisce inoltre chiaramente le condizioni alle quali, nell’ambito dei contatti con le autorità, occorre scoprire il viso e le sanzioni che il rifiuto comporta, questo per eliminare possibili tensioni. Le disposizioni hanno anche un effetto preventivo e consentono di stabilire una prassi uniforme.

Photo: Pixabay.com