Condividi su:

Il 28 agosto 2019 si è conclusa a Ginevra la 18a Conferenza della Convenzione internazionale sulla conservazione delle specie (CITES).

Dal 14 al 28 agosto si sono incontrati a Ginevra i 183 Stati contraenti della Convenzione internazionale sulla conservazione delle specie (CITES). Nel corso della conferenza sono state discusse numerose proposte per una maggiore o meno rigorosa protezione di animali e piante.

In linea con la proposta della Svizzera è stato mantenuto lo stato di protezione degli elefanti e le regolamentazioni del commercio di avorio non sono state rese meno restrittive. Il commercio di giraffe è oggetto di una nuova necessaria regolamentazione, visto che in determinate regioni gli effettivi si sono drasticamente ridotti. La Svizzera avrebbe preferito una soluzione più differenziata, poiché le popolazioni di giraffe presenti nell’Africa meridionale non soddisfano i criteri di inserimento negli allegati CITES. La Svizzera si è adoperata con successo per una ricerca approfondita sulle specie di Boswellia (specie arboree da cui si estrae la resina per l’incenso), per facilitare il commercio di alcune specie di legno e per l’uso di moderne procedure elettroniche di autorizzazione per il rilascio delle autorizzazioni CITES.

È stata inoltre accolta l’iniziativa svizzera per l’analisi del commercio sostenibile dei pesci ornamentali marini; finora il commercio di pesci ornamentali non è stato quasi mai controllato. Delle oltre 2000 specie interessate, solo tre sono disciplinate dalla Convenzione CITES.

La delegazione svizzera si rammarica del fatto che la conferenza non abbia ancora una volta dato seguito alle legittime preoccupazioni di diversi Stati dell’Africa meridionale che si caratterizzano per essere riusciti a conservare alcune specie.

Le modifiche agli allegati adottate saranno ratificate entro i prossimi tre mesi. Le richieste approvate determineranno il programma di lavoro dei prossimi tre anni mentre la prossima conferenza sulla conservazione delle specie si terrà nel 2022. Fonte: admin.ch

Photo: Pixabay.com