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Libertà di disporre del proprio tempo a piacimento, il concetto di tempo libero era già noto ai romani per i quali l’otium corrispondeva ad attività svolte ai margini degli affari, della politica e delle arti belliche.

Dettato dalle stagioni e dalla religione fino all’inizio del 19esimo secolo, il tempo libero è quasi scomparso quando le società si sono industrializzate. Orologi, cartellini e agende sono diventati strumenti di pianificazione del tempo che sono sinonimo di denaro e produttività.

La conquista del “tempo per sé stessi” ha attraversato lotte difficili, fino all’avvento di una civiltà della libertà che ora investe il tempo libero di notevole importanza.

Come si è sviluppato il tempo libero, nel senso moderno del termine? Mettendo in discussione il concetto di tempo libero, “Time off. L’usage des loisirs” evidenzia i legami che questa mantiene con la valorizzazione del lavoro che questa mantiene con la promozione di lavoro propria delle società industriali.

Tempo libero che, attraverso il suo progressivo aumento, ha aperto prospettive sempre più varie per gli individui.

La mostra è divisa in otto capitoli – Di volta in volta, Tempo libero prima del tempo libero, Nuovi orizzonti, Il corpo del tempo libero, Luci della città, Società dello spettacolo e Tempo libero e consumi – che esplorano le sfaccettature del tema proposto.

La mostra, “Time Off. L’usage des loisirs”, allestita al Musée Historique di Losanna, è stata prorogata fino al 28 giugno 2020.
Fonte: www.lausanne.ch
Photo: pixabay