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In questi giorni abbiamo sentito molte opinioni a caldo sul diritto di stampa e sulla libertà d’espressione della satira. Abbiamo visto una imponente manifestazione a Parigi per commemorare e deprecare i macabri fatti. Ma quanti, anche potenti, si sono scusati e non hanno partecipato? Un ampio dialogo si sta sviluppando intorno al caso “charlie”: offesa o libertà di opinione?
charlie hebdo
Anche il Circolo Svizzero nella sua attività propria di Circolo, nelle discussioni rese dalla attualità dei fatti ha trovato tutti concordi nel condannare i violenti fatti accaduti che hanno reciso vite umane ma ha anche sostenuto che la libertà non può comprendere l’offesa ai sentimenti più intimi del beffeggiato.

Il ‘Charlie Hebdo’ cosa era? una guerra dei laici contro chi professa una Fede? è forse, come dicono alcuni, una espressione di una mentalità fondamentalmente asociale? un attacco alla libertà?

Giuseppe Rusconi nel suo editoriale del 22 Gennaio 2014, charlie offende, forse rimpiange Fede che non ha apparso anche sull’edizione cartacea del quotidiano cattolico della Svizzera italiana ‘Giornale del Popolo’ e sul mensile cattolico statunitense ‘Inside the Vatican’ ci propone con una intervista del presidente del Pontificio Comitato di Scienze storiche, padre Bernard Ardura, una riflessione profonda sui vari aspetti del “valore libertà”.